Un'area forestale delle dimensioni della Francia è ricresciuta naturalmente, in tutto il mondo, negli ultimi 20 anni, secondo uno studio. I ricercatori hanno utilizzato i dati satellitari per costruire una mappa delle foreste rigenerate.
Ripristinare le foreste, abbiamo visto nella bufala delle emissioni compensate, non deve essere usato come strumento di lotta alle emissioni di CO₂, ma è lo stesso necessario per non peggiorare una situazione già precaria, in termini di effetto-serra e biodiversità.
È un processo doveroso, anche perché è estremamente conveniente: si tratta di ripristinare i boschi naturali con interventi minimi o nulli. Ciò significa anche non fare nulla, o al massimo piantare alberi autoctoni, confinare il bestiame o rimuovere piante invasive.
La rigenerazione naturale delle foreste è spesso più economica, più efficace e migliore per la biodiversità rispetto a foreste piantate ex-novo. Ma è un dispositivo delicato, che deve evitare errori controproducenti.
La deforestazione porta via ancora milioni di ettari ogni anno, molto più di quelli rigenerati. "Per realizzare il potenziale delle foreste come soluzione climatica," sostiene il WWF, "abbiamo bisogno di sostegno per la rigenerazione." L'associazione ambientalista ritiene che anche nella vita di tutti i giorni "dobbiamo affrontare i fattori di deforestazione, per impedire che il nostro cibo causi la deforestazione all'estero". Questo significa istituire anche leggi interne per evitare il consumismo.
La foresta atlantica in Brasile dà motivo di speranza, afferma lo studio: lì, un'area più o meno delle dimensioni dei Paesi Bassi si è rigenerata dal 2000. Nelle foreste boreali della Mongolia settentrionale, sono 1,2 milioni gli ettari di foresta rigenerati, mentre altri punti caldi di rigenerazione sono l'Africa centrale e le foreste boreali del Canada.
Ma i ricercatori avvertono che le foreste di tutto il mondo devono affrontare "minacce significative". Nonostante "segnali incoraggianti" dalle foreste lungo la costa atlantica del Brasile, la deforestazione è tale che l'area boschiva deve più che raddoppiare per raggiungere la soglia minima di conservazione, hanno detto.
Il progetto è una joint venture tra WWF, BirdLife International e WCS, che chiedono ad altri esperti di aiutare a convalidare e perfezionare la loro mappa, che considerano "uno sforzo esplorativo".
Secondo gli scienziati, se si vuole essere efficaci nel trattenere le emissioni di carbonio e conservare la biodiversità, devono essere piantati "gli alberi giusti nel posto giusto".