La strada del trasporto aereo verso la sostenibilità, in termini di impronta di carbonio, è in salita. Un tentativo più serio dei precedenti viene dai dirigibili commerciali.
Per raggiungere lo zero-carbonio-netto, uno dei maggiori ostacoli è il trasporto aereo. Non basta sostituire il carburante: il problema è, come per le auto (vedi Auto elettriche: servono davvero?), la quantità di energia impiegata da questo settore. Molte iniziative stanno nascendo per convertire il carburante, dai combustibili verdi, che però presentano il problema di entrare in competizione con la produzione di cibo (vedi Bruciare o mangiare?), all'idrogeno, che appare ancora estremamente inefficiente (vedi L'idrogeno pulirà l'aeronautica?), quindi costoso in termini di EROEI, ovvero ritorno energetico sull'investimento energetico.
Il problema è sempre quello: non basta cambiare forma di energia: se un sistema è energivoro, presenterà gli stessi problemi. L'iniziativa Hybrid Air Vehicles, o HAV, sembra poter cambiare il trasporto aereo in modo paradigmatico. La società ha sviluppato un nuovo dirigibile ecologico, Airlander, 84 anni dopo il disastro dell'Hindenburg, e in questi giorni ha annunciato le rotte che intende coprire dal 2025 con questo singolare mezzo aereo.
È passato più di un secolo e mezzo da quando il primo dirigibile nella storia, una sorta di evoluzione delle mongolfiere, ha fatto il suo esordio: era il 1852 per la precisione. La lentezza è la chiave dell'innovazione tecnologica, a ritroso, dell'Airlander. Il mezzo aereo impiegherebbe 15 ore a volare da Londra a Barcellona, ma spenderebbe un decimo dell'energia, e quindi causerebbe un decimo dell’inquinamento degli aerei, che oggi sono responsabili del 2% delle emissioni globali.
Tra le nuove rotte annunciate ci sono Liverpool-Belfast, Oslo-Stoccolma, Seattle-Vancouver. Dovrebbero diventare operative dal 2025, con una flotta di 265 velivoli da 100 passeggeri l’uno, in grado di raggiungere 2.000 metri d’altitudine e una velocità di 90 km/h. Il dirigibile può decollare e atterrare da quasi tutte le superfici piane.
Non tutti i test hanno avuto esito positivo, visto che uno dei sei voli sperimentali è precipitato a terra, fortunatamente senza vittime. Il velivolo si è schiantato nel 2016 durante il suo secondo volo di prova, dopo un viaggio inaugurale di 30 minuti di successo. Sull’Airlander, la Hybrid Air Vehicles ha investito 25 milioni di sterline, pari a circa 30 milioni di euro.
La società afferma che il viaggio richiederebbe all'incirca lo stesso tempo del viaggio in aereo una volta preso in considerazione il trasferimento da e per l'aeroporto, come avviene in pratica per i treni ad alta velocità. Ma genererebbe un'impronta di carbonio molto inferiore. HAV afferma che l'impronta di CO2 per passeggero sul suo dirigibile sarebbe di circa 4,5 kg, rispetto ai circa 53 kg dell'aereo a reazione. Ma le emissioni potrebbero essere ulteriormente ridotte in futuro, quando si prevede che i dirigibili saranno completamente elettrici.
Secondo la società, i dirigibili sono ideali per applicazioni di mobilità interurbana. Una sorta di traghetto veloce, non un prodotto di lusso. Il 47% dei voli aerei regionali collega città che distano meno di 400 km l'una dall'altra ed emettono un'enorme quantità di anidride carbonica. Aeromobili progettati per viaggiare su distanze molto lunghe, sono usati su distanze molto brevi, quando in realtà esiste una soluzione migliore.
HAV sta parlando con le compagnie aeree a riguardo della gestione delle rotte, e prevede di annunciare partnership e clienti delle compagnie aeree nei prossimi mesi. La compagnia ha già firmato un accordo per consegnare un dirigibile alla lussuosa compagnia di viaggi svedese OceanSky Cruises, che ha dichiarato che intende utilizzare l'imbarcazione per offrire "viaggi esperienziali" sul Polo Nord.