La produzione di energia USA da fonti rinnovabili supera il carbone per la prima volta nella storia.
Lo scorso aprile è avvenuto il sorpasso, per motivi contingenti, ma anche in relazione a una tendenza di lungo periodo.
Per la prima volta,
gli Stati Uniti hanno prodotto più energia da fonti rinnovabili rispetto al carbone, secondo le nuove cifre della US Energy Information Administration (EIA). Dighe idroelettriche, pannelli solari e turbine eoliche hanno generato 68,5 milioni di megawattora di energia durante il mese di aprile 2019, rispetto ai 60 milioni del carbone.
Diverse tendenze hanno contribuito a rendere possibile questo sorpasso probabilmente storico, alcune a lungo termine e alcune a breve termine. A lungo termine, secondo Bloomberg,
il paese si sta spostando verso il gas naturale, che non è solo più economico del carbone, ma emette anche meno anidride carbonica, pur essendo comunque un combustibile fossile.
Un altro contributo lo ha dato la messa a regime di
molti nuovi impianti eolici e solari, che stanno spuntando come funghi a livello nazionale, perché sono diventati molto economici da costruire, essendo poi l'energia prodotta a costi marginali quasi nulli. E questa è una tendenza sia a breve che a lungo termine.
Tuttavia, in aprile ci sono state anche tre
tendenze a breve termine che hanno permesso alle energie rinnovabili di superare il carbone.
Alcune centrali a carbone sono state chiuse per
manutenzione ordinaria in aprile, per esempio. Un altro fatto che ha creato una depressione della domanda di energia da carbone è stato
l'aumento della produzione eolica, che, essendo disponibile a costi inferiori, viene ovviamente preferita dal gestore. Infine, aprile ha visto anche un
calo della domanda globale di energia.
Tutto questo significa che il sorpasso è stato anticipato da situazioni contingenti, e non appena le centrali a carbone riprenderanno le normali operazioni, il carbone potrebbe riprendere il sopravvento. Almeno momentaneamente.
Tuttavia, la tendenza generale suggerisce che la lenta dissolvenza del carbone verso l'oscurità sia un fatto strutturale anche negli Stati Uniti, nonostante il tentativo dell'amministrazione Trump di favorire in ogni modo questo tipo di produzione di energia, contro tutte le evidenze.
Una cinquantina di centrali a carbone sono state chiuse durante la presidenza di Trump fino a oggi, e molto probabilmente altre se ne aggiungeranno a causa dello spostamento in atto verso il gas, favorito dal fracking.
Il tutto, senza contare che, prima o poi, anche gli yankee dovranno adeguarsi agli accordi di Parigi, pena l'isolamento politico e commerciale rispetto al resto del mondo.
Queste sono le trendenze globali, con buona pace di chi finanzia e realizza ricerche in cui si prospetta lunga vita al carbone, favorita dagli impianti di cattura e stoccaggio, contro ogni evidenza economica (vedi
Cattura & stoccaggio della CO₂ in Cina).