Una joint venture indo-israeliana produrrà presto un sistema di batterie alluminio-aria (Al-air). Economiche, con una migliore densità di energia e una maggiore autonomia, potrebbero essere una valida alternativa agli ioni di litio, ma permangono molte difficoltà.
La Indian Oil Corporation Ltd (IOC), di proprietà statale, ha siglato con la start-up israeliana Phinergy (che si occupa di batterie ultraleggere alluminio-aria) la creazione di una joint-venture. Lo scopo è quello di installare in India il loro primo impianto di produzione. Il protocollo d'intesa è già stato firmato. La nuova società si chiama, senza particolari guizzi di fantasia, IOC Phinergy.
Le batterie Al-Air sono economiche e offrono un'elevata autonomia, anche se la ricarica è un problema. Attualmente, i veicoli elettrici costituiscono una percentuale molto piccola del totale, ma è prevista una crescita esplosiva nei prossimi anni, nonostante le numerose perplessità (vedi Auto elettriche: servono davvero?).
IOC aveva acquisito una quota di minoranza in Phinergy, specializzata in batterie metallo-aria, nel 2020, in un'operazione che è sfociata nella nuova joint-venture. Questa lavorerà nelle aree di ricerca e sviluppo, produzione, assemblaggio, vendita e assistenza per commercializzare batterie Al-Air in India e, se le cose andassero bene, pure nel resto del mondo.
Maruti Suzuki e Ashok Leyland, produttori automotive indiani, hanno già firmato lettere di intenti con IOC Phinergy, che sta anche lavorando con Mahindra Electric per testare la sua tecnologia.
Una cella alluminio-aria è costituita dagli stessi elementi costitutivi di qualsiasi altra batteria: una coppia di elettrodi negativi e positivi (anodo e catodo, rispettivamente) e un elettrolita. In questo caso, l'anodo è formato da alluminio, mentre il catodo fornisce ossigeno prelevandolo dall'aria ambiente. L'elettrolita è costituito da una soluzione di idrossido di potassio o idrossido di sodio. L'alluminio, l'ossigeno e l'acqua producono una reazione elettrochimica, generando idrossido di alluminio ed energia elettrica.
L'uso delle batterie Al-Air per i veicoli elettrici ha suscitato interesse per diversi motivi. Per cominciare, la loro densità di energia è di ordini di grandezza superiore a quella delle celle agli ioni di litio, rendendole più leggere, più compatte e in grado di fornire un'autonomia di guida molto più elevata rispetto a quella possibile con i veicoli elettrici di oggi. Secondo IOC, si tratterebbe di una tecnologia rivoluzionaria. I problemi di ansia da autonomia (dei veicoli elettrici) sarebbero risolti, in modo tutto sommato economico.
Questo permetterebbe di liberare il mondo dei trasporti da una pericolosa prevista dipendenza dal litio, perché l'alluminio è più disponibile, più a buon mercato, e facilmente riciclabile (vedi L'alluminio è sempre più il re del riciclo).
Come detto, le batterie Al-air hanno prezzi decisamente più abbordabili rispetto alle loro controparti agli ioni di litio. Questo risolve un altro dei principali ostacoli all'adozione dei veicoli elettrici. Tuttavia, rimangono alcune preoccupazioni.
Proprio come un veicolo a combustione interna deve essere rifornito, le batterie Al-air devono essere rabboccate con acqua ogni poche centinaia di chilometri. Ma questo potrebbe essere un non-problema. Piuttosto, la vera sfida è che le celle Al-aria non possono essere ricaricate.
La reazione che trasforma l'alluminio in idrossido di alluminio non è reversibile. In altre parole, l'alluminio viene consumato nella reazione per produrre elettricità, fornendo sì migliaia di chilometri di autonomia, ma poi è necessario sostituire gli anodi. Questo genera un problema di ingombri, visto che è necessario sostituire l'intera batteria. Sarà interessante vedere come IOC Phinergy affronterà questa sfida.
Per il momento, possiamo solo dire che c'è molta attenzione a questa tecnologia, soprattutto in India, dove è stata accolta con toni trionfali e sciovinisti. L'alluminio è naturalmente disponibile in India e anche le sue tecnologie di estrazione e riciclaggio sono molto ben consolidate. La firma del contratto con Maruti Suzuki e Ashok Leyland è stata un evento mediatico spettacolare.