I rifiuti elettronici sono cresciuti del 21% in cinque anni. Il 2019 ha segnato un record per la quantità di rifiuti elettronici mai generati in tutto il mondo: 53,6 milioni di tonnellate di telefoni, computer, elettrodomestici e altri gadget gettati. Una massa maggiore della somma degli abitanti adulti dell'Europa. Dal 2014, si tratta di un aumento del 21%.
Sono dati provenienti da un rapporto disponibile su globalewaste.org. L’e-waste (electronic waste) comprende tutti gli oggetti con una spina, un cavo elettrico o una batteria. Esempi sono i PC, le console, i monitor, le lavatrici e i cellulari. In Italia sono chiamati RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Il fronte del riciclo rivela una situazione desolante: sebbene il 71% della popolazione mondiale (nell'ottobre 2019), secondo il rapporto, vivesse in una nazione con una sorta di regolamentazione sui rifiuti elettronici, solo il 17% di questi rifiuti è stato regolarmente riciclato. Evidentemente, queste politiche e normative non fanno molto.
L'intero settore soffre della doppia natura, tra merci e rifiuti, delle scorie elettroniche. Questo favorisce accumuli e dislocazioni di rifiuti, spesso criminali, verso le aree più povere del pianeta (vedi Raee: stop alla vergogna della discarica di Guiyu, Cina, RAEE in Nigeria).
La stragrande maggioranza dei rifiuti è stata mandata in discarica, incenerita o svanita da qualche parte. Il rapporto, che intendeva inizialmente documentare i progressi globali nella gestione dei rifiuti elettronici, si è trasformato in un atto di accusa verso un mondo che pare essere tornato indietro.
All'interno dei rifiuti elettronici di cui si sono perse la tracce, c'erano cinquanta tonnellate di mercurio. Gran parte di esso è stato probabilmente rilasciato nell'ambiente, secondo il rapporto. Il mercurio è una neurotossina che colpisce il cervello e può compromettere lo sviluppo cognitivo dei bambini. Milioni di chili di monitor a schermo piatto carichi di mercurio sono stati inviati da importanti aziende americane di riciclaggio di rifiuti elettronici a Hong Kong, una minaccia per i lavoratori incaricati di smontarlo senza formazione e attrezzature adeguate per proteggersi. I proprietari della società Total Reclaim, sono stati condannati per frode dopo un'indagine.
C'è anche un po' di preziosi in tutta questa spazzatura: oro, rame, ferro e altri minerali del valore di 50 miliardi di euro potrebbero essere estratti solo dai rifiuti elettronici dell'anno scorso, secondo il rapporto. L'uso di quel materiale sprecato potrebbe anche ridurre il danno ambientale derivante dall'estrazione di nuovi minerali.
I piccoli dispositivi elettrici, come videocamere, giocattoli, tostapane, phon e rasoi elettrici, hanno costituito la fetta maggiore dei RAEE del 2019 (circa il 32%). La seconda fetta della torta, in ordine di grandezza, è costituita dalle grandi attrezzature, come elettrodomestici da cucina e fotocopiatrici. In questo gruppo ci sono anche i pannelli solari, che per il momento non sono un grosso problema, ma potrebbero diventarlo man mano che la tecnologia, ancora relativamente nuova, invecchia.
Schermi e monitor hanno creato circa la metà della spazzatura rispetto alle apparecchiature di grandi dimensioni: nel 2019 ammontavano a quasi 7 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. I piccoli dispositivi elettronici, come i telefonini, hanno aggiunto circa 5 milioni di tonnellate di rifiuti.
L'Asia, il continente più grande e popoloso, ha creato il maggior numero di rifiuti elettronici nel 2019. L'Europa ha avuto il più alto tasso di rifiuti elettronici pro capite, quasi tre volte quello dell'Asia. L'Europa ha inoltre registrato il tasso più elevato di raccolta e riciclaggio dei suoi rifiuti.
Gli esperti prevedono che la domanda di elettronica, seguita dal loro smaltimento, crescerà più rapidamente nei luoghi con una classe media in crescita. Le persone che non potevano permettersi di acquistare nuovi gadget in passato stanno iniziando a consumarli come se non ci fosse un domani. C'è una grossa spinta a chiudere il divario digitale.
I cumuli di rifiuti elettronici stanno diventando sempre più complessi e più tossici. Le aziende elettroniche sono colpevoli di progettare una continua obsolescenza. Quindi il prodotto più trendy e più cool di oggi, diventa la spazzatura poco tempo dopo.
E il problema non farà che peggiorare. La quantità di rifiuti elettronici dovrebbe quasi raddoppiare rispetto ai livelli del 2014 entro il 2030. Questo è un pericolo per la salute delle persone, secondo il rapporto, perché la spazzatura può avvelenare le persone che la maneggiano e l'ambiente circostante.
"Siamo all'inizio di una sorta di esplosione a causa della maggiore elettrificazione che vediamo ovunque", afferma Ruediger Kuehr, uno degli autori del rapporto e direttore del Sustainable Cycles Program presso l'Università delle Nazioni Unite. "Si inizia con i giocattoli, a Natale, tutto viene fornito con una batteria o una spina elettrica. E si continua con i telefoni cellulari, con televisori e computer."