Mentre l'Europa sta a guardare, la Gran Bretagna si muove sul versante fiscale per incentivare l'uso di plastica riciclata. Per ora con misure soft.
Una tassa da 200 sterline/tonnellata, circa un quarto di quella annunciata e mai attuata dal governo italiano, colpirà la plastica in Gran Bretagna. Piccoli passi, ma concreti.
Dopo la
Brexit, la disputa tra Unione Europea e Regno Unito sui provvedimenti ambientali (e non solo) si fa interessante. Ogni mossa politica, fatta da ciascuno dei contendenti, sembra mettere l'autore in vantaggio rispetto all'avversario. Il tutto, però, marcando le proprie caratteristiche: da un lato l'Ue, più ambiziosa, ma anche più litigiosa e disunita, dall'altro la Gran Bretagna, conservativa e cauta, ma concreta. Oggi, almeno sulla plastica, in vantaggio ci sono loro.
Il Cancelliere dello Scacchiere (più o meno il ministro del tesoro) britannico
Rishi Sunak ha confermato l'11 marzo che una nuova tassa sugli imballaggi in plastica sarà introdotta dall'aprile 2022 per incoraggiare i produttori ad aumentare l'uso di materiale riciclato.
Annunciato originariamente per il 2019, la tassa di
200 sterline per tonnellata verrà applicata a tutti gli imballaggi fabbricati o importati sul mercato interno con contenuto riciclato inferiore al 30%. Si tratta di 226 euro circa per tonnellata, meno di un quarto di quella annunciata (e mai attuata) dal governo Conte. Ma almeno, a differenza della nostra, si farà.
Annunciando la norma fiscale, Sunak ha dichiarato: "
Prevediamo di far aumentare del 40% l'uso di plastica riciclata negli imballaggi, con un risparmio di carbonio di quasi 200.000 tonnellate."
Le entrate fiscali dovrebbero ammontare a £ 240 milioni di sterline nel 2022/23 (270 milioni di euro), 235 milioni nel 2023/24 e 220 milioni nel 2024/25.
È stata inoltre avviata un'ulteriore consultazione sulla progettazione dettagliata e sull'implementazione dell'imposta, che comprende possibili esenzioni per alcuni tipi di imballaggi medici, mentre l'aliquota rimarrà sottoposta a revisione per garantire che continui a incentivare l'adozione del contenuto riciclato.
La prima consultazione sulla tassa sugli imballaggi in plastica gestita dal Ministero del Tesoro nel 2018 (vedi
"Tassate la plastica") aveva sollecitato un livello senza precedenti di impegno pubblico, risultando la più popolare tra tutte le consultazioni fiscali nella storia del paese, trascinata da un'ondata di preoccupazione pubblica sull'impatto ambientale dei rifiuti di plastica.
Il governo ha anche annunciato che estenderà l'incentivo al calore rinnovabile (Renewable Heat Incentive - RHI) fino al 31 marzo 2022, prorogando la scadenza dal 31 marzo 2021. Il governo si consulterà anche su una tassa a favore del
gas verde per incentivare lo sviluppo di gas a basse emissioni di carbonio.
Il progetto di bilancio contiene anche un impegno a revocare gli sgravi fiscali per il diesel rosso (utilizzato da molti operatori nel settore dei rifiuti e del riciclaggio per alimentare macchinari pesanti) ad eccezione dell'agricoltura, della piscicoltura, del trasporto ferroviario e non commerciale.