I cambiamenti climatici potrebbero ridurre drasticamente le condizioni di vita dei poveri dell'Asia del sud. Un nuovo, minaccioso studio della Banca Mondiale.
800 milioni di persone sono a rischio di peggioramento della qualità della vita in una regione che ospita già alcune delle persone più povere e affamate del mondo, se non si farà nulla per ridurre le emissioni globali di gas serra.
Uno studio della Banca Mondiale ha esaminato i sei paesi dell'Asia meridionale, Afghanistan, Pakistan, Sri Lanka, Nepal, India, Bangladesh, per verificare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla qualità di vita della popolazione.
In questi luoghi le temperature medie annuali sono in costante aumento e le precipitazioni stanno già cambiando. La Banca Mondiale si è concentrata più sui cambiamenti del clima quotidiano, che su disastri naturali improvvisi, e ha identificato "
punti caldi" in cui il deterioramento dovrebbe essere più grave.
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Le analisi rivelano che i punti caldi tendono a essere i distretti più svantaggiati, anche prima che si sentano gli effetti dei cambiamenti del tempo medio," conclude il rapporto. "
I punti caldi sono caratterizzati da bassi consumi delle famiglie, scarsa connettività stradale, accesso limitato ai mercati e altri problemi di sviluppo."
In altre parole, il cambiamento climatico incontrollato amplierebbe le avversità della povertà. In alcuni casi, città come Karachi, Pakistan, emergono come punti caldi perché si prevede che temperature più elevate riducano la produttività del lavoro e peggiorino la salute pubblica. In altri casi, come la fascia centrale dell'India, si prevede che i giorni più caldi e le variazioni dei modelli di precipitazioni aumenteranno notevolmente lo stress per gli agricoltori.
Lo studio ha rilevato che alcune delle parti più calde della regione stanno diventando
più calde più velocemente. Tra il 1950 e il 2010, ad esempio, l'Afghanistan occidentale e il Pakistan sudoccidentale hanno già visto l'aumento delle temperature medie annue da 1 grado a 3 gradi Celsius.
Al contrario, alcuni dei paesi più freddi della regione, come il Nepal, non saranno fortemente influenzati dall'aumento delle temperature. Ma questo non renderà questi luoghi immuni dai rischi da eventi meteorologici estremi, conclude lo studio.
L'intensità dei risultati varia a seconda delle future misure per ridurre le emissioni di gas serra. Per esempio, in tutta l'Asia meridionale si prevede che le temperature medie annuali aumenterebbero di 2,2 gradi Celsius entro il 2050 rispetto alle condizioni del 1981-2010 in uno scenario di emissioni elevate. Le temperature aumenterebbero di 1,6 gradi Celsius se si adottassero misure per ridurre le emissioni globali.
Nello scenario di emissioni elevate, 800 milioni di persone sono a rischio. Nello scenario di emissioni ridotte, tale numero scende a 375 milioni.