Due ricerche pubblicate su Nature (nello stesso numero) puntano il dito sulla Corrente del Golfo, le cui variazioni potrebbero avere effetti significativi. E questo potrebbe significare guai grossi.
L'"Atlantic Meridional Overturning Circulation" (AMOC), nota da noi come Corrente del Golfo, è variata significativamente in velocità e temperature negli ultimi 150 anni, secondo verifiche incrociate. Niente di buono.
Le correnti oceaniche che contribuiscono a scaldare le coste atlantiche dell'Europa e del Nord America hanno subito un forte rallentamento dal 1800 e sono al punto più debole in 1.600 anni, secondo
uno studio pubblicato su Nature. L'indebolimento di questo sistema di circolazione oceanica potrebbe non essere causato dai cambiamenti climatici, ma probabilmente questi rafforzeranno il fenomeno.
La corrente è un fattore chiave nel sistema climatico della Terra e un rallentamento ampio o brusco potrebbe avere
ripercussioni globali. Potrebbe causare l'innalzamento del livello del mare nella costa orientale degli Stati Uniti, alterare i sistemi meteorologici europei o la pioggia a livello globale e danneggiare la fauna marina.
Alla fine dell'ultima glaciazione, rapide fluttuazioni della corrente hanno portato a
cambiamenti climatici estremi su scala globale. L'indebolimento riscontrato dai ricercatori è stato probabilmente causato dal riscaldamento nell'Atlantico settentrionale e dall'iniezione di acqua dolce causata dall'aumento delle precipitazioni e dallo scioglimento dei ghiacci. È stato previsto molto spesso da molti scienziati ma, fino a oggi, non si è mai riusciti a quantificare questo indebolimento. La portata dei cambiamenti registrati è stata una sorpresa per gli stessi autori dello studio, e mostra cambiamenti significativi in futuro.
Il sistema di circolazione in questione è noto come "
Atlantic Meridional Overturning Circulation" (AMOC). L'AMOC è una sorta di
gigantesco nastro trasportatore d'acqua. Trasporta l'acqua calda e salata verso il Nord Atlantico dove fa molto freddo e affonda. Una volta nell'oceano profondo l'acqua scorre verso sud e poi circonda gli oceani del mondo. Questo nastro trasportatore è uno dei più importanti trasportatori di calore nel sistema climatico e comprende la corrente del Golfo, nota per mantenere l'Europa occidentale calda.
I modelli climatici hanno costantemente previsto che l'AMOC rallenterà a causa del riscaldamento dei gas serra e dei relativi cambiamenti nel ciclo dell'acqua. A causa di queste previsioni e della possibilità di improvvisi cambiamenti climatici, gli scienziati hanno monitorato l'AMOC dal 2004 con strumenti situati nell'Atlantico in luoghi chiave. Ma per testare veramente cosa accade e capire come il cambiamento climatico stia influenzando il nastro trasportatore c'è stato bisogno di registrazioni molto più lunghe.
Per creare questo database, il gruppo di ricerca, guidato dal dott. David Thornalley della College University di Londra, ha cercato di ricostruire le temperature in diversi punti dell'oceano atlantico per ricostruire il percorso della corrente, utilizzando
indicatori biologici e fisici.
Un altro
studio sullo stesso numero di Nature, condotto da ricercatori dell'Università di Potsdam in Germania, ha usato le osservazioni storiche della temperatura per scoprire che l'AMOC si era ridotto di circa il 15% dal 1950, evidenziando il ruolo delle emissioni di gas serra prodotte dall'uomo come causa primaria.
Sono più o meno le stesse conclusioni del documento di Thornalley e colleghi, che però, invece di utilizzare le osservazioni storiche, hanno utilizzato
i resti di piccole creature marine trovate nel fango dei mari profondi, per ricostruire le temperature negli ultimi 150 anni. La temperatura può infatti essere calcolata osservando le quantità di diverse specie e le composizioni chimiche dei loro scheletri.
Osservando il fango stesso, gli autori della ricerca sono stati in grado di misurare anche le velocità correnti del passato oceanico profondo. Granulometria più grossolana del fango implica correnti più veloci, mentre grani più piccoli significano correnti più deboli. Entrambe le tecniche indicano un indebolimento dell'AMOC dal 1850 circa, sempre attorno al 15%. È importante sottolineare che
l'indebolimento moderno è molto diverso da qualsiasi cosa vista negli ultimi 1600 anni, indicando una combinazione di fattori naturali e umani.
La differenza nei tempi dell'inizio dell'indebolimento dell'AMOC nei due studi richiederà maggiore attenzione scientifica. Tuttavia, appare evidente che il cambiamento climatico ha dato e darà una bella botta alla corrente del golfo. Con che conseguenze, è ancora presto per dirlo.