La nuova frontiera della Rete potrebbe aiutare nella lotta contro il cambiamento climatico. Oggetti smart per gestire la catena del freddo in maniera centralizzata. Scenari Orwelliani.
Combattere il riscaldamento del clima non è un impresa facile, ma le nuove tecnologie potrebbero essere un aiuto per iniziare un cambiamento. Lo sostengono le multinazionali, creando non poche perplessità.
L'accumulo di gas a effetto serra, e di conseguenza il surriscaldamento del clima e l'aumento delle temperature degli oceani, sta entrando nelle preoccupazioni delle aziende corporate, preoccupate che
una catastrofe climatica possa in qualche maniera ledere i loro profitti. Detta così, sembra una barzelletta, ma è esattamente ciò che avviene.
È ormai scontato e ripetitivo dire che devono essere messe in atto azioni politiche sul clima da parte dei Governi, ma anche di enti pubblici e privati, oltre che intraprendere delle strategie globali, ma la situazione è talmente nera che anche le imprese sono chiamate a dare il loro contributo, pena l'erosione dei loro profitti, appunto.
Un suggerimento per combattere il surriscaldamento del clima è rendere smart la catena del freddo. Ad affermarlo è
Dermot O'Connell, Vice Presidente di Oem and IOT Solutions presso Dell EMC Emea. Secondo O'Connell, è possibile intervenire per potere cambiare questa situazione utilizzando la tecnologia fornita dall'IoT (Internet og Things). Per cominciare è utile, come ha sottolineato O'Connell, intervenire sul settore del dettaglio: unitamente al settore della grande distribuzione, quello che utilizza il maggior numero di refrigeratori con Gas fluorurati a effetto serra.
Alcune recenti tipologie di frigoriferi comunicano attraverso dei sensori che ci avvisano quando i cibi stanno per scadere: pensiamo di applicare questa tecnologia a milioni di frigoriferi, camion e magazzini usati dai supermercati nella catena del freddo per il trasporto e la conservazione dei cibi. Questi
sensori IoT potrebbero essere in grado di monitorare e regolare la temperatura di ogni singolo frigo a seconda del tipo di alimento da conservare, oppure indicare il numero di unità realmente necessarie rispetto alla quantità di alimenti presenti in quel momento.
Il complesso meccanismo della catena del freddo nell'industria alimentare dipende dal fatto che si pensa possa essere più rapido e sicuro mantenere tutti gli elementi ad una minima temperatura, indipendentemente dal cibo. Ma, inserendo anche i dati dei sensori alle unità di congelamento dei fornitori delle merci, ovvero i sistemi di controllo di ogni singola macchina, ogni unità può essere impostata sulla temperatura adatta alla conservazione del suo contenuto riducendo significativamente il consumo di energia e l'emissione di gas serra.
Per O'Connell, rendere smart il processo della catena del freddo è solo uno dei molti esempi che le imprese globali potrebbero attuare per minimizzare l'impatto negativo sia sull'ambiente che sulle persone. Naturalmente è anche importante porre maggiore attenzione su imballaggi e componenti riciclabili. Dell EMC, come ha ricordato O'Connell, è in prima linea nei progetti di sostenibilità: recentemente ha avviato un progetto pilota che consiste nel realizzare il primo materiale da imballaggio per il settore tecnologico ricavato dalla plastica che sta per finire nel mare.
Ovviamente, come ha sottolineato O'Connell, non sono maghi e non possono risolvere il problema del riscaldamento globale con qualche sensore, ma possono essere d'esempio per molte altre imprese e fare la loro parte mettendo a disposizione competenze tecnologiche e passione per far si che qualcosa cambi.
Quest'ultima precisazione è molto importante: è bene ricordare che l'IoT è un'iniezione di complessità enorme in un mondo già complesso di suo come Internet. Mettere su internet i nostri elettro-cosi significa per esempio doversi preoccupare della sicurezza esattamente come facciamo per i nostri server, PC e smartphone. Un esempio è quanto successo poco più di un anno fa, quando
un attacco informatico su scala globale è stato realizzato utilizzando proprio degli elettro-cosi come i frigoriferi IoT.
Cercare di ottimizzare il mondo attraverso l'IoT assomiglia molto
all'Orwell di 1984, anche se riguarda oggetti e non persone. Una struttura di potere molto delicata, per ottenere risultati tutto sommato modesti.