Non più la mafia a capo della criminalità ambientale ma imprese. Imprenditori nel mirino della Direzione Nazionale Antimafia, e si sposta pure la geografia dei rifiuti.
Si sta spostando verso Nord il fenomeno dell'illegalità ambientale nel nostro Paese. Rimane la mafia, ma questa volta dietro le quinte, a dirigere alcune imprese di smaltimento di rifiuti.
Ha grande importanza la denuncia fatta dalla Direzione nazionale antimafia sull'illegalità ambientale.
Il Rapporto annuale su questo tipo di criminalità afferma come non si tratti più di un giro mafioso ma più di imprenditoria, e che stiamo assistendo ad un nuovo capovolgimento: lo spostamento dal Sud al Nord.
Per le imprese che si occupano di rifiuti esiste la concreta opportunità di legarsi a giri criminali e realizzare un notevole profitto. La priorità di questi imprenditori quindi si sposta dalla salvaguardia dell'ambiente al raggiungimento nel minor tempo possibile scopi sia politici che economici, anche a costo di mettere in pericolo i cittadini in relazione con il proprio territorio. Infatti, secondo i magistrati antimafia, non sono più la mafia stessa e i suoi clan a manovrare direttamente il giro di affari, ma una pluralità di imprenditori, a volte compiacenti, a volte obbligati.
Notoriamente, la camorra dirige il tutto dietro alle quinte obbligando gli imprenditori a scaricare i rifiuti sul proprio territorio. Oggi invece pare che si sia creato un vero e proprio “sistema” illegale di smaltimento in tutta la nazione. I rifiuti infatti vengono consegnati nelle mani di aziende che non seguono il ciclo di smaltimento abusivo classico.
Tutto ciò ha portato a svariate e complesse indagini sui “viaggi” dei rifiuti, che non circolano più dal Nord verso il Sud, bensì dal Sud al Nord. Solo una volta finite le indagini si potrà capirne la vera natura.
Ci si potrà allora rendere conto quali sono i reali movimenti che hanno portato alla concentrazione di aziende che si occupano di riciclo e smaltimento di rifiuti nel Nord Italia, e quindi della migrazione verso Nord di persone “importanti” nel mondo della criminalità ambientale e che ne hanno maturato una determinata conoscenza.
Le attività investigative sono svolte dalla Direzione nazionale antimafia in coordinamento con la Banca d'Italia e l'Agenzia delle dogane.