Secondo gli operatori, gli affari potrebbero non tornare mai più come prima della pandemia di Covid-19.
Niente sarà più come prima dell'esplosione del Coronavirus e dei lockdown collegati. È l'opinione di molte aziende di raccolta, recupero, riciclo e smaltimento, piccole medie e grandi, del nostro paese. Parte del motivo deriva dal fatto che la struttura economica del settore è stata devastata dal blocco totale, durato parecchie settimane. Nonostante il fermo abbia esentato le aziende del settore dello smaltimento e della raccolta, la chiusura della quasi totalità delle aziende produttive ha di fatto azzerato molte realtà dei rifiuti e degli scarti industriali.
Ma un altro motivo sta nella scoperta e nella praticabilità di nuovi modi per fare le cose durante la crisi, alcuni dei quali si sono rivelati piuttosto vantaggiosi.
Diciamo subito che la crisi nel settore ha avuto due facce: da un lato c'è stata una costanza, talvolta un aumento, dei volumi di rifiuti domestici. Dall'altro, i volumi delle scorie industriali/commerciali, ovvero il settore del B2B, sono drasticamente diminuiti.
Chi è riuscito a lavorare, ha dovuto farlo all'interno di nuove regole, per tutelare la salute dei dipendenti e impedire la diffusione del virus. Ma mentre la domanda per i suoi servizi rimane alta, Alcuni di questi cambiamenti potrebbero essere resi strutturali, in quanto migliorativi dell'organizzazione, anche dopo la riapertura dell'economia.
Solo per fare un esempio, alcune aziende municipali hanno sostituito la timbratura del cartellino/badge per gli orari di lavoro con un app per smartphone. Questa innovazione era ostacolata da motivi socio-psicologici, come il fatto di dover imporre ai dipendenti di possedere uno smartphone, oppure i problemi di sicurezza e privacy che derivano dall'uso di app su un mezzo che è praticamente un'idrovora di dati sensibili a favore di Google e Apple. Ma 'ubi major, minor cessat', e l'emergenza ha favorito una dubbia innovazione, che difficilmente tornerà indietro dopo l'emergenza.
Combinando magicamente l'ora di timbratura e la posizione GPS, è possibile sapere se il dipendente è effettivamente all'interno della struttura quando registra la propria presenza. Questo fatto renderà possibile seguire surrettiziamente il dipendente (di solito un autista di camion), attraverso la sua posizione durante tutta la giornata. Con tanti saluti alla privacy. Ci attendiamo che queste questioni debbano essere discusse a livello sindacale con i rappresentanti dei lavoratori.
Per i dipendenti commerciali e amministrativi, nonché per quadri e dirigenti, la sostituzione di viaggi e incontri con sessioni di videoconferenza, ampiamente adottata nel nostro settore, potrebbe anch'essa costituire un cambiamento permanente, poiché i dipendenti che hanno lavorato da casa si sono dimostrati produttivi.
I viaggi di rappresentanza non scompariranno del tutto, poiché sarà comunque importante coltivare le relazioni con i clienti, ma una loro consistente riduzione sarà inevitabile.
I protocolli di distanziamento sociale, l'obbligo di disinfettante per le mani, e di uso della mascherina, gli orari di inizio e fine turno scaglionati, sono altre innovazioni che difficilmente saranno abbandonate.
Anche a livello strategico abbiamo assistito a cambiamenti epocali. Nessuna azienda del nostro settore, praticamente, aveva fatto delle valutazioni di scenario che comprendessero eventi come una pandemia. Ora, con la pandemia divenuta un business-as-usual, molte aziende hanno pensato di contemplare, nella propria visione strategica, eventi come quello trascorso, ma anche catastrofi di altro genere: ambientali, come alluvioni o terremoti, oppure legate al clima, o altro ancora.
Il tutto con la consapevolezza che, in questo come in altri settori, niente sarà più come prima.