Greenpeace e la sua battaglia per il riciclo di smartphone hanno svegliato la nota azienda Samsung.
Dopo numerose azioni e petizioni, Samsung ha deciso di impegnarsi seriamente nel riciclo dei milioni di telefoni Galaxy Note 7 difettosi ritirati dal mercato.
Dopo mesi di propaganda e azioni a livello mondiale, Samsung si è finalmente svegliata, ha tirato fuori la testa dalla sabbia e ha deciso di impegnarsi nel riciclo dei milioni di Galaxy Note 7. Una grande notizia per
Greenpeace e per le centinaia di persone che avevano intrapreso azioni contro questo spreco.
Samsung ha inoltre deciso di recuperare i componenti non problematici, come fotocamere e allarmi, per riutilizzarli per i telefoni futuri. Per quanto riguarda invece gli elementi che non possono essere recuperati, la società li estrarrà e ne riciclerà le materie prime in modo corretto.
Samsung inoltre ha annunciato che parteciperà ad una nuova ricerca guidata dall'Unione Europea con lo scopo di sviluppare una nuova tecnologia più rispettosa dell'ambiente per poter riciclare gli smartphone. Vediamo se questo andrà in porto, ma per ora è una buona notizia.
Se non fosse stato per le azioni politiche di pressione, questi telefoni sarebbero andati sprecati. Fortunatamente, centinaia di migliaia di persone hanno firmato la petizione e hanno inviato messaggi al CEO della società chiedendo all'azienda di iniziare un piano per il riciclo di questi smartphone e allontanarsi (parzialmente) dal modello di business basato sullo spreco e sulla creazione di dispositivi di breve durata.
Molte persone hanno aderito alla campagna di Greenpeace
#SaveTheGalaxy, vedendo anche gli attivisti appendere striscioni alla conferenza stampa di Samsung al Mobile World Congress a Barcellone nel mese di febbraio.
Attualmente la produzione e il consumo di elettronica è incredibilmente problematico: tonnellate di materie prime preziose trasformate in elettronica usa-e-getta impossibili da riparare e volutamente progettati per non durare, portano all'acquisto di milioni di dispositivi che vengono poi gettati come rifiuti.
Le fabbriche del settore elettronico sono per lo più alimentate da energia "sporca" come il carbone, il quale contribuisce al riscaldamento globale e la maggior parte dei materiali elettronici contengono sostanze chimiche pericolose che hanno enormi impatti negativi sia sulla salute che sull'ambiente.
L'annuncio di Samsung è il primo passo per dimostrare il suo impegno per intraprendere un percorso nuovo, basato sul riciclaggio, partendo appunto dai Galaxy Note 7. Anche Greenpeace ha affermato che continuerà la sua lotta per fare in modo che Samsung prenda in considerazione i consigli di milioni di persone sostenitrici dell'ambiente e non solo, in quanto questi dispositivi possono essere il punto di partenza per tutelare la nostra vita e il pianeta stesso.
Inoltre, la nota organizzazione ambientalista, cercherà di capire quali marchi saranno da premiare o sanzionare, continuando il monitoraggio di aziende come Samsung, a parole impegnate appunto nella salvaguardia ambientale.