La diminuzione dei prezzi per gli impianti di energia rinnovabile ha portato ad una spettacolare crescita a livello mondiale della potenza installata in tutto il mondo, nonostante gli investimenti siano in calo.
Secondo il rapporto annuale dello stato dell'energia rinnovabile redatto da
REN21, una rete di gruppi pubblici e privati che coprono 155 nazioni e il 96% della popolazione mondiale, è considerevolmente cresciuto il potere dell'energia rinnovabile in tutto il mondo, raggiungendo il record nel 2016, anche grazie alla disponibilità di impianti a un costo notevolmente più basso, nonostante l'investimento finanziario sulle rinnovabili sia in realtà diminuito.
Il decollo è avvenuto grazie al crollo dei prezzi dell'energia solare ed eolica, portando a nuovi accordi sull'abbassamento dei prezzi delle rinnovabili rispetto ai combustibili fossili e al nucleare anche in Paesi come la Danimarca, l'Egitto, l'India, il Messico e gli Emirati Arabi. Gli analisti credono che gli USA, con il ritiro dall'accordo sul cambiamento climatico di Parigi annunciato la scorsa settimana da Donald Trump, rischino di lasciarsi alle spalle la transizione verso un'economia caratterizzata da basse emissioni di carbonio. Ma ammoniscono anche che questa transizione non è ancora ad una velocità tale da evitare i peggiori impatti causati dal riscaldamento globale, soprattutto nei settori del trasporto e del riscaldamento.
La potenza dell'energia rinnovabile installata in tutto il mondo nel 2016 è di 161GW, il 10% in più rispetto al 2015, secondo REN21. Il nuovo record ha comportato una spesa di investimenti di 242 miliardi di dollari, una riduzione del 23% rispetto al 2015 e comunque più alta rispetto a quello dei combustibili fossili. Le sovvenzioni per l'energia verde sono comunque basse rispetto a quelle del carbone, dell'olio e del gas.
La nuova potenza solare ha fornito una grande spinta insieme all'energia eolica ed a quella idroelettrica. Questo è stato il primo anno in cui la potenza solare è stata più alta rispetto a qualsiasi altra tecnologia produttrice di elettricità. Come ha spiegato Arthouros Zervos, presidente di REN21, la transizione energetica globale sta funzionando grazie anche all'aumento dell'energia rinnovabile, al rapido calo dei costi e al decoupling, ovvero la capacità dell'economia di crescere senza aumenti della pressione ambientale.
Vivien Foster, responsabile mondiale per l'economia energetica presso la Banca Mondiale, ha affermato che nel corso del 2016 vi è stato un miglioramento della competitività delle tecnologie che generano energia rinnovabile. I prezzi migliori che riguardano l'energia rinnovabile, sono stati assegnati attraverso aste che stanno guadagnando la popolarità in molti paesi.
La potenza delle rinnovabili nel 2016 è aumentata del 17% se si esclude l'energia idroelettrica, e dell'9% se la si include. Alla fine del 2016, più del 24% dell'elettricità mondiale è stata prodotta da fonti rinnovabili, capitanate dall'energia idroelettrica. Quella eolica ha contribuito per il 4% e quella solare per l'1,5%.
Christine Lins, segretario esecutivo della REN21, sostiene che deve essere velocizzato lo switch verso l'energia verde, soprattutto nel trasporto, nel riscaldamento e nel raffrescamento. Christiana Figueres, ex capo del clima presso l'ONU e ora consulente di Mission 2020, ha dichiarato che l'impatto economico delle rinnovabili come spinta dorsale del nostro sistema energetico, è sempre più chiaro e provato.
Nonostante le rinnovabili siano il modo più economico per generare energia in un numero sempre crescente di paesi, per iniziare a ridurre le emissioni globali di carbonio, deve essere velocizzata l'installazione delle energie rinnovabili in tutte le nazioni. Gli USA, che rinunciano al proprio impegno per l'azione sul clima, rischiano di essere lasciati indietro in questa svolta economica.