Un'analisi effettuata su una colonna di ghiaccio in Svizzera svela tutta la verità sui livelli storici del piombo nell'aria.
Grazie all'analisi del ghiaccio svizzero, secondo gli scienziati i livelli del piombo nell'aria non sono causati da eventi naturali ma dall'attività umana in 2000 anni.
Una volta entrato nel corpo umano, il piombo ha effetti nocivi sulla salute, sia a livello comportamentale che neurologico, riproduttivo e cardiovascolare. Si pensava, che a causa degli eventi naturali, come le eruzioni vulcaniche, le quali rilasciano quantità elevate di piombo nell'aria, prima dell'industrializzazione, vi fosse comunque un livello naturale di piombo nell'atmosfera.
Da un'analisi effettuata su un nucleo di ghiaccio preso dalle Alpi svizzere insieme a registrazioni risalenti a ricerche effettuate nel passato, questo assunto si è rivelato falso. Secondo i ricercatori, le tracce di piombo intrappolate nel ghiaccio non sono sempre misurabili, e questo significa che ci sono stati periodi in cui il piombo era praticamente assente nell'aria. Per la prima volta, come ha sostenuto l'archeologo dell'Università di Nottingham Chris Loveluck, vi è un'analisi che afferma che senza esseri umani non vi sarebbe praticamente piombo nell'aria.
I risultati infatti, suggeriscono che, anche prima della rivoluzione industriale, il piombo disperso nell'atmosfera era il risultato dell'attività umana. Alex More, storico e scienziato del clima dell'Università di Harvard e altro autore dello studio, sostiene che da circa 2000 anni l'essere umano si è avvelenato da solo.
Sulla rivista GeoHealth, il team di storici, archeologi e scienziati del clima degli USA, del Regno Unito e della Germania, descrivono come viene effettuata l'analisi dei livelli storici del piombo nell'aria: viene analizzata una colonna di ghiaccio di 73 metri estratta da un ghiacciaio delle Alpi svizzere-italiane, di cui fin'ora sono stati esaminati 43 metri. Poichè le colonne di ghiaccio precedentemente prelevate dalle regioni polari erano troppo antiche, i livelli di piombo provenienti da aree diverse nel mondo, erano difficili da misurare. Per contro, i ricercatori dicono che le nuove colonne di ghiaccio offrono migliori punti di vista, in quanto, sono geograficamente precise e si trovano proprio al centro della civiltà, e quindi dell'attività umana.
Attraverso metodi come la spettrometria di massa ad alta risoluzione e basati su laser a elevata risoluzione, il team di ricercatori ha potuto analizzare nel tempo la colonna di ghiaccio in modo dettagliato, esaminando i livelli di piombo anno per anno.
L'alto sistema di risoluzione, ha rivelato i diversi cambiamenti dei livelli di piombo mese per mese, mentre le tecniche con i radiocarbonio (la percentuale di Carbonio C14) e altri sistemi sono stati utilizzati per confermare il periodo analizzato.
I ricercatori hanno scoperto che la concentrazione del piombo nel nucleo di ghiaccio è scesa a livelli trascurabili solo una volta in 2000 anni, diventando non misurabile tra il 1349 e il 1353. Non a caso, il periodo corrisponde alla diffusione della Black Death, la morte nera, una peste che si diffuse in tutta Europa e che arrivò in Gran Bretagna nel 1348, che coincise presumibilmente con una drastica riduzione delle attività artigianali. I ricercatori hanno utilizzato anche modelli atmosferici sofisticati e i dati storici in cui le miniere e le operazioni di fusione sono state aperte e chiuse in Europa per capire la provenienza del piombo intrappolato nel nucleo di ghiaccio.
Loveluck ha affermato che sono state esaminate tutte le prove archeologiche a loro disposizione, e i risultati mostrano che probabilmente i lavori minerari britannici e la fusione sono stati la principale fonte di piombo all'interno dei nuclei di ghiaccio.
Inoltre, il team ha scoperto che i tempi del calo dei livelli di piombo risultati, corrisponde a uno stop delle attività in questi siti, soprattutto durante il periodo della peste in Inghilterra.
I risultati sono significativi, in quanto il piombo intrappolato per 2000 anni nel nucleo di ghiaccio rivela livelli di piombo superiori a quelli rilevati durante il periodo della peste, a significare che le attività di scavo minerario e di fusione sono state le cause dell'inquinamento di piombo rilevato nel continente europeo.
Bert Brunekreef, professore di epidemiologia ambientale presso l'Università di Utrecht, ha accolto con favore lo studio, ma ha anche affermato che era già noto che i livelli di piombo non artificiali erano molto bassi e che i nuovi risultati non significano che l'impatto del piombo sull'uomo sia pericoloso per la salute.