Alla conferenza di Bangkok si finge sia possibile mantenere il riscaldamento globale sotto gli 1,5°C e ritardano di altri 2 anni il lancio del rapporto dell'IPCC.
Inutile e tardiva la relazione sul cambiamento climatico rimandata al 2018.
La battaglia contro i cambiamenti climatici si sta svolgendo tardivamente rispetto a quelli che sono gli obiettivi prefissati.
Il 20 ottobre durante una conferenza a Bangkok, in Thailandia, i governi hanno promosso una rettifica delle politiche sul clima in modo da attenersi agli impegni firmati lo scorso dicembre durante l'Accordo di Parigi.
La modifica sarà una sorta di relazione scritta dal Panel intergovernativo riguardante i cambiamenti del clima (IPCC) delle Nazioni Unite, ma potrebbe uscire allo scoperto troppo tardi.
Da una parte bisogna contenere il riscaldamento del globo entro 1,5°C, d'altra parte invece viene rimandata la creazione del rapporto al 2018.
In questo modo, l'approvazione di giuste norme sul clima ritardano ad essere concretamente attuate.
La stesura del IPCC, avrà al suo interno uno studio di modelli adattabili al limite degli 1,5°C e ne verranno esaminate le conseguenze a livello economico.
Non solo, saranno anche ipotizzati alcuni possibili cambiamenti climatici e i loro risultati sia su base globale che su quella regionale nel caso in cui via sia un rialzo delle temperature che superano il limite fissato.
Una rettifica che sembra però essere vana e tardiva, perché si sta parlando di un azione indispensabile, come già richiesto da altri stati insulari, dove i cambiamenti climatici sono un vero e proprio pericolo.
Il ritardo di questo processo fortifica però, i timori degli scenziati e degli studiosi del clima mondiali, perché dicono potrebbe essere tardi per raggiungere gli 1,5°C.
Il 2016 potrebbe rappresentare l'annata più calda della storia, mentre altri pensano che la Terra si stia dirigendo verso un innalzamento delle temperature che superano i limiti fissati a Parigi, anche a causa delle emissioni di CO2 nell'atmosfera che quest'anno hanno superato i 400 ppm.
In base allo studio di Carbon Brief, le odierne emissioni terranno buono il raggiungimento della soglia del riscaldamento globale per soli 4 anni.
Mentre altre ricerche, come quella dei climatologi Glen Peters e Kevin Anderson resa nota sulla rivista Science, affermano che vi è solo un modo per raggiungere gli accordi stipulati a Parigi: eliminare anidride carbonica dall'atmosfera.
Ma purtroppo non vi sono ancora tecnologie adatte e quando ci saranno la relazione dell'IPCC potrà essere alquanto inutile forse superata da altre scoperte.