In un nuovo rapporto, Morgan Stanley stima che occorreranno 45 mila miliardi di euro di investimenti, nei prossimi tre decenni, per fermare il riscaldamento globale.
La banca d'affari newyorkese identifica cinque aree chiave in cui investire un totale di 45 mila miliardi di euro, per risolvere il problema dei cambiamenti climatici entro il 2050.
Nella marea di stime sul costo per arrestare il riscaldamento globale, un rapporto di
Morgan Stanley calcola quanto costerebbe farlo entro il 2050, agendo in cinque aree chiave.
1.
Le energie rinnovabili richiederanno 12,6 mila miliardi di investimenti e potrebbero fornire circa l'80% della potenza globale entro il 2050, rispetto al 37% di oggi. Man mano che l'energia solare diventerà più accessibile, diventerà la tecnologia rinnovabile a più rapida crescita.
2.
I veicoli elettrici diventeranno più importanti che mai nel tentativo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra delle automobili. Saranno necessari 9,9 mila miliardi di euro per costruire più fabbriche e sviluppare le batterie e le infrastrutture necessarie per un diffuso passaggio ai veicoli elettrici, il cui numero totale potrebbe raggiungere i 950 milioni entro il 2050.
3.
La cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica, che secondo Morgan Stanley è l'unica opzione praticabile per ridurre le emissioni delle centrali a carbone, è un'altra area chiave e richiederebbe quasi 2,25 mila miliardi di euro di investimenti.
4.
L'idrogeno può aiutare a fornire carburante pulito per energia, automobili e altri settori. Richiederà 18 mila miliardi di euro di investimenti cumulativi per aiutare a produrre gas, aumentare la capacità di centrali elettriche e gestirne lo stoccaggio.
5.
I biocarburanti, come l'etanolo, saranno la chiave per il futuro trasporto globale e alla fine si diffonderanno agli aerei e ad altre forme di viaggio, richiedendo 2,43 mila miliardi entro il 2050.
La ricerca, pubblicata per la prima volta da Bloomberg, ha scoperto che per ridurre le emissioni nette di carbonio a zero e raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi, il mondo dovrebbe eliminare 53,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno, secondo gli analisti di Morgan Stanley.
Lo scorso anno le emissioni di carbonio dei combustibili fossili hanno raggiunto livelli record (vedi
Gas serra ancora in aumento), evidenziando la necessità di agire rapidamente. Al di là delle conseguenze sociali e ambientali derivanti dalla mancata azione sui cambiamenti climatici, andare oltre un aumento della temperatura di 2 gradi Celsius potrebbe comportare una perdita da 9 mila miliardi a 18 mila miliardi di euro di PIL mondiale entro il 2100, prevede Morgan Stanley.
Morgan Stanley è una banca d'affari, per cui nel rapporto ci scappa pure qualche consiglio per i risparmiatori: si raccomanda un paniere di azioni in ogni area della tecnologia a zero emissioni di carbonio, visto che potrebbero trarre vantaggio dall'aumento della spesa per i cambiamenti climatici.
Per le energie rinnovabili, sarà bene investire in aziende come SunPower, General Electric e Huaneng Renewables. All'interno del settore dei veicoli elettrici, Tesla è "l'unica scelta pura", anche se a lungo termine dovrebbe essere seguita da VW e Toyota, mentre altre società come Panasonic e Albemarle sono tra i principali attori nella tecnologia e nella fornitura di litio. Per la tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio, Morgan Stanley mette in evidenza Bloom Energy, Exxon, Chevron e BP, tra gli altri. Per l'idrogeno, le compagnie da tenere d'occhio includono Air Liquide, Siemens e Alstom. Nella sfera dei biocarburanti, società come Neste, Sao Martinho, Shell e Valero Energy sono tutte ben posizionate.