Piccola guida per una pre-valutazione di un impianto eolico domestico, una tecnologia in grande sviluppo.
Non tutte le zone del nostro Paese rendono conveniente investire in energia eolica. Poi ci sono problemi tecnici e urbanistici.
È senza dubbio un buon momento per investire in energia rinnovabile. I prezzi degli impianti stanno scendendo, soprattutto su base domestica, e nuove opportunità si stanno concretizzando per l'utenza privata.
Qualcuno sta pensando di installare un impianto eolico domestico, detto anche mini-eolico. È una scelta complessa, che solo per alcuni potrebbe essere vantaggiosa.
Sono lontani i tempi dei tradizionali mulini a vento olandesi: le turbine di oggi sono alte e affusolate. Quelle residenziali sono disponibili in due stili di base: indipendenti, montate su pali, o turbine da tetto.
C'è anche molta varietà in termini di dimensioni e forma di queste turbine. I modelli più piccoli sono in grado di generare circa 100 W, appena sufficiente per ricaricare una batteria da auto. I modelli più grandi, invece, possono alimentare un'intera casa poiché sono in grado di produrre tra 0,6 e 50 kW.
Prima di pensare all'acquisto, occorre valutare se è la scelta opportuna per noi. Non c'è una risposta facile quando si tratta di determinare se l'energia eolica è la scelta giusta per la vostra casa. Molto dipende da dove si trova la casa e dal tipo turbina che interessa. Anche l'attuale configurazione energetica entra in gioco (per esempio, se c'è già un impianto solare o un impianto di accumulo).
Per capire se si abita in una zona adatta, in Italia è sufficiente consultare l'
atlante eolico, che
funziona incrociando le mappe di openstreetmap.org
Se partiamo dal presupposto che un mini impianto eolico inizia a essere conveniente con una velocità media di 5 km/h, possiamo notare che il Belpaese offre buone opportunità, fino a 25 metri di altezza dal suolo,
solamente in alcune zone costiere o montane. La maggior parte della penisola e i più grandi centri urbani in Italia hanno una ventosità insufficiente. Quindi possiamo già escludere parecchie zone densamente abitate, che peraltro comporterebbero problemi di tipo urbanistico-paesaggistico, visto l'impatto visivo consistente delle turbine.
Una volta valutata l'idoneità della zona geografica, va valutato il tipo di impianto. Questo comprende il generatore, il palo e le lame. L'impianto standard è costituito da un palo fissato nel terreno o montato su un tetto. Nella parte superiore del palo è attaccata una serie di lame elicoidali. Il vento fa ruotare queste pale producendo energia. Questa energia viene trasferita al generatore dove viene convertita in elettricità utilizzabile. L'energia in eccesso generata dalla turbina eolica può essere reindirizzata alla rete elettrica.
Da molto tempo ormai, molti paesi europei stanno sfruttando l'energia del vento. Paesi come Francia, Spagna, Germania e Danimarca sono leader nella generazione eolica. Anche l'India e la Cina la usano in abbondanza. L'Italia è un po' la cenerentola, anche in virtù delle caratteristiche geografiche sopra descritte.
I
vantaggi del mini-eolico sono: energia pulita senza emissioni, rinnovabile, costi di manutenzione ridotti, che permettono ammortamenti di tempo anche lunghi, possibilità di cedere alla rete nazionale l'eccesso di energia.
Tra gli
svantaggi, possiamo citare la richiesta di molta terra, dato l'ingombro elevato rispetto alla resa, la convenienza solo in zone molto ventose, restrizioni locali soprattutto nei quartieri residenziali, elevati impatti visivi e acustici, la possibilità di ferire o uccidere gli uccelli, eventuali danni da fulmini.
In termini di efficienza, le turbine di solito funzionano a circa il 30% della capacità. Questo dato potrebbe sembrare basso, ma è abbastanza tipico delle energie rinnovabili: per esempio i pannelli solari in genere funzionano con un'efficienza del 15%.