Il rallentamento della crescita delle rinnovabili crea qualche preoccupazione tra gli esperti del settore. Occorre riprendere il ritmo, subito.
Il 2019 sarà l'anno cruciale per capire se la svolta verso le rinnovabili potrà aiutare a conseguire gli impegni di Parigi.
Il mondo si sta spostando inesorabilmente verso
le energie rinnovabili, anche se non al ritmo desiderato (vedi
Rinnovabili: nel 2018 la crescita si è fermata). Dopo il 2035, si stima che il 50% dell'energia mondiale proverrà da fonti rinnovabili, secondo
le previsioni di McKinsey & Company.
Secondo questo report, chiamato
Global Energy Perspective 2019, entro il 2030 il settore energetico vedrà davvero uno spostamento della domanda. Presto, i paesi di tutto il mondo smetteranno di usare gas naturale, petrolio e carbone come risorse energetiche primarie.
Si prevede che le emissioni globali raggiungeranno il loro
picco intorno al 2024. Successivamente, ci sarà un massiccio spostamento verso le fonti di energia rinnovabile.
I prossimi 10 anni saranno presumibilmente un'era turbolenta per l'energia. Il 2019 sarà il punto di svolta. Molti dei cambiamenti a lungo termine che ci aspettiamo di vedere nel settore energetico devono però emergere in questi mesi.
Prima di tutto, il numero di città, regioni e nazioni che
prendono impegni in materia di energia pulita devono aumentare in modo drastico. L'Accordo sul clima di Parigi barcolla a causa delle scriteriate decisioni di Trump, e quindi le altre istituzioni politiche mondiali devono aumentare lo sforzo.
La situazione mondiale è abbastanza variabile, da questo punto di vista. Se da un lato l'Europa del Nord (dove l'interesse per il consumo consapevole sta crescendo e la trasparenza sta diventando la norma) è un esempio virtuoso, i governi sovranisti come quello italiano paiono più alla ricerca di consenso facile che attenti a questioni che potrebbero mettere a rischio i loro voti.
Ma è importante tornare a far crescere il tasso di nuovi impianti di energia rinnovabile, come l'energia eolica, solare, geotermica e idroelettrica. Questo settore, abbiamo visto, ha visto nel 2018 arrestare il suo tasso di crescita, e non è affatto un buon segnale.
I pannelli solari stanno diventando più facili e più convenienti per i consumatori, ma contemporaneamente stanno esaurendosi i fondi per gli incentivi statali quasi ovunque nel mondo.
L'energia geotermica è una delle fonti di energia più sottoutilizzate al mondo. Questo fatto deve radicalmente cambiare. La IEA (International Energy Agency) stima un aumento del 24% a livello mondiale del geotermico tra il 2018 e il 2023.
L'energia idroelettrica produce il 15% dell'elettricità mondiale. La sua scarsa flessibilità, e la scarsa convenienza dei micro-impianti domestici, rendono questa tecnologia poco incline alla crescita.
Per poter rendere indipendenti gli impianti a rinnovabili, è necessaria una crescita enorme nel
settore delle batterie. E anche in questo comparto, il 2019 rischia di essere un anno fondamentale: o ci sarà la svolta, o potrebbe essere troppo tardi per un vero cambiamento.
Secondo
un rapporto di Wood Mackenzie, nel 2024 l'industria di stoccaggio dell'energia dovrebbe salire a 158 gigawattora. Tanto per capirci, nel 2018 si stima che il traffico fosse intorno a 12 gigawattora. Entro il 2020, il settore dovrà comunque triplicare.
Ma i problemi tecnici sono notevoli: le batterie e le tecnologie per supportare questa forte domanda di energia rinnovabile nel prossimo futuro,
non esistono ancora. Le aziende energetiche sono chiamate a grandi investimenti. Per esempio, Florida Power & Light ha promesso di creare la batteria più grande del mondo nel 2021.
Le batterie devono diventare anche più convenienti. Le nuove tecnologie delle batterie devono essere in grado di reggere il sistema di accumulo di energia sia a livello residenziale che commerciale. Dobbiamo aspettarci leggi e incentivi per questo settore.
Parallelamente, dovrà crescere anche
la micro-produzione distribuita di energia elettrica. I micro-produttori sperano in un modo più efficiente e decentralizzato di immagazzinare e condividere energia, perché l'attuale sistema di scambio sul posto è fortemente penalizzante per i cittadini. La soluzione sono le micro-reti (vedi
Le micro-reti promettono energia per tutti), reti energetiche che funzionano in modo indipendente.
Poiché servono solo una piccola comunità, tendono ad raggiungere risultati più velocemente e con maggiore efficienza. La
Brooklyn Microgrid (vedi
Piccole reti crescono) è probabilmente una delle comunità di microgrid di energia rinnovabile più radicali al momento, completamente indipendente. I residenti creano, consegnano e scambiano energia tra di loro. Non usano un fornitore di energia e non sono regolati da un'autorità. Questa soluzione elimina la necessità di qualsiasi tipo di società di servizi. I membri della comunità utilizzano semplicemente le proprie fonti rinnovabili per creare energia per la rete.
La crescita del settore delle energie rinnovabili deve essere rilanciata. È l'unico modo che ha l'umanità per ridurre le emissioni e l'impronta di carbonio, senza perdere milioni di posti di lavoro.