Continua a crescere la produzione di rifiuti elettronici nei paesi poveri: il caso del Bangladesh.
È in continuo aumento la produzione di rifiuti elettronici in Bangladesh affiancata da una scorretta gestione e un altrettanto scorretto smaltimento.
I rifiuti elettrici ed elettronici, come più volte abbiamo detto, contengono diverse sostanze pericolose. Noi, abitanti del mondo ricco e sprecone, siamo i maggiori produttori di questi rifiuti. Ma la cosa straordinaria è che le cattive abitudini dei paesi ricchi, come elevato ricambio dei dispositivi e scarsa cura dei susseguenti rifiuti, hanno contagiato anche paesi meno industriali.
È il caso del Bangladesh, che produce circa 400.000 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici all'anno, e la maggior parte non è riciclata né smaltita correttamente. Il governo Bengalese si è comunque impegnato per ciò che concerne la digitalizzazione del paese, nonostante questo la quantità di rifiuti elettronici prodotti annualmente è aumentata a un ritmo allarmante, circa il 20% in più ogni anno. Si parla di rifiuti come telefoni cellulari, computer, televisori, ecc, il cui utilizzo ha continuato ad aumentare in modo esponenziale.
Questi rifiuti, qui da noi chiamati RAEE, ovvero rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici, contengono metalli preziosi, come oro argento, rame e ferro, che possono e devono assolutamente essere riciclati e riutilizzati. Contengono però anche sostanze pericolose come mercurio e piombo che, se non smaltiti correttamente, possono danneggiare il nostro ambiente e sono un pericolo per la salute pubblica.
Il metodo di smaltimento più comune rimane quello visto in contesti come
la discarica di Guyiu in Cina, ovvero inserirlo tutto in una pila e bruciarlo, rilasciando fumi tossici nell'aria. Questo sistema persiste nonostante il fatto che il Bangladesh abbia già sofferto a causa degli effetti del cambiamento climatico e delle pratiche errate sulla gestione dei rifiuti.
L'attuale situazione, avrebbe dovuto cambiare, in quanto il Dipartimento dell'Ambiente, aveva già preparato una bozza di un regolamento nel 2011 per gestire correttamente lo smaltimento di questi rifiuti.
Un regolamento che però deve ancora vedere uno spiraglio di luce. Tuttavia, sono stati stilati dei piani che prevedono un nuovo decreto legge, perché considerato prioritario in questo momento, e soprattutto prima che rifiuti come quelli elettronici facciano così danni da rendere difficile o impossibile un rimedio.