Il governo condivide le preoccupazioni connesse all'attuale modello di sviluppo economico basato su una crescita illimitata del consumo. La grande sfida che l'Italia e il mondo dovranno affrontare sarà rivoluzionare questo modello. Una consultazione online.
L'Italia a caccia di opinioni e idee su come conseguire gli obiettivi di economia circolare. Una consultazione sui siti ministeriali di ambiente e sviluppo per raccogliere i contributi di enti, aziende e cittadini.
Si intitola "
Un istantanea della situazione attuale" il documento consultabile (e commentabile previa registrazione), una sorta di mini resoconto pubblicato in collaborazione tra i ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico con l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'economia circolare in Italia.
Il testo è chiamato pomposamente
"Documento di inquadramento e di posizionamento strategico" e fa parte di un'operazione ancor più ambiziosa chiamata "
Consultazione pubblica on line sul Documento di inquadramento e posizionamento strategico "Verso un modello di economia circolare per l'Italia"" (doppie virgolette d'obbligo).
Commentano all'unisono Galletti e Calenda, titolari dei dicasteri sunnominati: "L
a transizione verso un'economia circolare richiede un cambiamento strutturale e l'innovazione è il cardine di questo cambiamento." Per questo motivo "abbiamo bisogno di tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali creativi che plasmino il futuro della nostra economia e della nostra società."
"Riteniamo necessario," continua il comunicato congiunto, "
allargare il ventaglio dei soggetti coinvolti nel processo di definizione degli obiettivi e delle misure che saranno alla base del nuovo modello di economia circolare per L'Italia." Per questo è stata indetta questa consultazione, con l'obiettivo di "
raccogliere i contributi di tutti gli organi istituzionali competenti, le imprese, gli esperti e i cittadini che sono quotidianamente coinvolti sul tema dell'economia circolare al fine di arrivare alla elaborazione di un documento che sia il frutto di un processo condiviso e partecipato."
Fin qui la fanfara istituzionale. Ma il documento contiene alcune statistiche interessanti. In particolare quando si parla di filiere particolari di eccellenza presenti in Italia "
tanto nel campo dei rifiuti urbani quanto di quello degli speciali." Sono riportati i numeri di alcune filiere importanti, come
quella degli oli usati (vedi articolo Bottarisistemi), delle batterie al piombo, compostaggio e digestione anaerobica, imballaggi.
L'abbiamo sempre detto: l'Italia, assieme ad altri paesi non propriamente '
ricchi' è all'avanguardia nelle pratiche e nelle tecnologie per l'economia circolare, senza bisogno di prendere lezioni da alcuno, men che meno
da multinazionali sprecone e autoreferenziali. Merito soprattutto delle piccole e medie aziende, vera ossatura del nostro sistema economico. Con adeguate risorse e pianificazioni non dovrebbe essere difficile metterci alla guida dell'economia circolare.