Il ministro dell'ambiente britannico a bordo della prima barca di plastica riciclata al mondo.
L'associazione benefica Hubbub lancia la prima barca realizzata con il 99% dei rifiuti plastici riciclati sul Tamigi per offrire una sensibilizzazione all'inquinamento plastico marino.
Una barca realizzata con il 99% di rifiuti di plastica riciclati ha compiuto ieri il suo primo viaggio sul fiume Tamigi a Londra, con a bordo il ministro dell'Ambiente britannico Thérèse Coffey, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza circa l'effetto dannoso dell'inquinamento plastico marino.
Parte di un progetto guidato dall'associazione di beneficenza Hubbub per la sostenibilità ambientale, il natante "Poly-Mer" a 12 posti, è composto da un materiale ibrido composito noto come "
Plaswood" che combina legno con plastica riciclata monouso.
Anche altre barche sono state precedentemente realizzate almeno parzialmente da materie plastiche riciclate, incluse quelle fabbricate dalla compagnia di pesca PlasticWhale nei Paesi Bassi, ma Hubbub sostiene che il Poly-Mer è il primo al mondo a contenere una percentuale così elevata di materiali riciclati.
Sostenuta dal gigante dei media Sky, attraverso la sua campagna verde Ocean Rescue, la nave è stata armata dal costruttore di barche Richmond, Mark Edwards MBE. L'imbarcazione è destinata alla raccolta della plastica sul Tamigi. Il materiale riciclabile raccolto dal fiume potrà poi essere utilizzato per costruire altre barche con la plastica, secondo quanto affermato dalla associazione benefica.
Hubbub prevede inoltre che l'imbarcazione in plastica venga utilizzata per viaggi pubblici e aziendali nelle giornate istituzionali, raccogliendo denaro per finanziare percorsi pedagogici per la scuola.
Trewin Restorick, direttore generale e co-fondatore di Hubbub, ha dichiarato che l'iniziativa mira a evidenziare l'effetto "
terribile" dell'inquinamento da plastica, aggiungendo che l'80% di plastica nell'oceano proviene dalla terra ma trova ancora la sua strada nell'acqua .
Il Poly-Mer è stato costruito per trasformare una parte del problema in una soluzione e far crescere la consapevolezza che ognuno può giocare la propria parte per affrontare i rifiuti plastici prima che giungano nell'oceano.