L'Olanda fa seguito alle decisioni cinese e britannica di fermare l'energia da carbone. Tutti gli impianti a carbone olandesi chiuderanno entro il 2030.
Il programma del governo di coalizione, nato alcuni mesi dopo le elezioni olandesi, include un piano per chiudere le centrali a carbone nel paese entro 13 anni.
I Paesi Bassi sono il paese che più recentemente ha deciso di
fermare l'energia da carbone, fissando come data per chiudere tutti i suoi impianti il 2030. È questo uno dei pilastri dell'accordo tra i partiti politici per formare un governo di coalizione.
Mesi dopo le elezioni politiche del paese, avvenute in marzo, il nuovo governo della coalizione dei Paesi Bassi ha finalmente pubblicato i termini dell'accordo fra i quattro partiti che formeranno un governo di centro-destra guidato dal primo ministro liberale Mark Rutte.
Il patto contiene l'impegno a chiudere i cinque impianti a carbone rimasti in funzione, entro il 2030, secondo l'agenzia Reuters. La decisione è stata accolta con favore dai gruppi verdi, ma ha fatto storcere il naso a molti economisti, in quanto
gli impianti, costati miliardi di euro, non sono stati ammortizzati. Alcuni di essi sono entrati in funzione recentemente, anche nel 2015.
Tuttavia, la chiusura è considerata
necessaria per raggiungere obiettivi ambiziosi che dovranno essere affrontati dal nuovo governo per ridurre le emissioni di CO2 del 49 per cento tra il 1990 e il 2030.
Al fine di contribuire all'eliminazione dei cinque impianti rimanenti, compreso quello che chiuderà entro i prossimi quattro anni, il patto prevede piani per
aumentare il prezzo minimo per le emissioni di carbonio per il settore energetico in aggiunta rispetto al prezzo dell'UE ETS, fino a € 43 per tonnellata entro il 2030.
L'Olanda non è sola: anche
la Cina intende fermare o ritardare la costruzione di 151 centrali elettriche a carbone progettate o in fase di costruzione. Pechino cerca di ritardare o chiudere almeno 50.000 MW di progetti a carbone solo quest'anno.
Secondo il sito
Unearthed di Greenpeace, l'elenco dei progetti in lista per il ritardo o la cancellazione è equivalente alla capacità operativa di Germania e Giappone messi insieme, per un costo di circa 60 miliardi di dollari.
Il
Regno Unito, nel frattempo, ha l'obiettivo di eliminare tutte le sue centrali elettriche a carbone entro il 2025, ma la produzione di carbone nel paese sta già diminuendo bruscamente e i gruppi verdi sperano che le rimanenti strutture potrebbero spegnersi molto prima.