L'insolita scelta di un imprenditore che fatto della plastica una grande opportunità.
La scelta di un imprenditore del Kenya di raccogliere i rifiuti plastici e trasformarli in un grande business.
La plastica gettata sulle strade di Kariobangi è il problema di molti residenti.
Ma per Aghan Oscar è diventata una opportunità.
Tredici anni fa, Aghan, infastidito dalla continua crescita della quantità di rifiuti plastici nel suo quartiere di Nairobi, decide di trovare un sistema per riciclarli.
Cosi oggi, la sua azienda,
COREC (Continental Renewable Energy), produce pali da usare nelle costruzioni, nelle fattorie e per la segnaletica stradale.
Fino ad adesso ne ha venduti circa 96.000, ma purtroppo sembra che il suo potenziale di crescita sia limitato solo dalla grossa spesa da sostenere per costruire impianti per il riciclo della plastica.
Aghan insieme ad altri vorrebbero che il governo facesse di più per sostenere la loro imprenditorialità volta alla conservazione.
Molti dei suoi clienti sono agricoltori e imprenditori edili che prima usavano i pali di legno.
Secondo lui, i pali in polietilene nero di COREC sono più solidi, durevoli e convenienti del legname, infatti i clienti sostengono di avere anche numerosi vantaggi.
"Ho recintato il mio terreno per tre volte utilizzando pali di legno, ma il più delle volte è stata rubata dagli abitanti che la usavano come legna da ardere", ha detto Caleb Kapten, un cliente di Aghan, proveniente dall'ovest del Kenya e precisamente da Bungoma.
Con l'arrivo di quelli in plastica, il problema è stato risolto.
L'autorità nazionale delle autostrade del Kenya è uno dei più grandi clienti di COREC.
Si avvicinò alla società dopo che alcuni vandali rubarono i pali in acciaio per rivenderli ad aziende manifatturiere dell'acciaio.
"Fin'ora abbiamo venduto 28.000 pali solo alle autostrade", ha confermato Aghan.
Si calcola che i prodotti di COREC hanno salvato milioni di scellini del governo, oltre ad aver prevenuto molti incidenti stradali.
"Quando ho iniziato questa avventura nel 2003, molti dei miei dipendenti erano membri della mia famiglia a causa di vincoli finanziari", spiega Aghan.
Oggi ha dato lavoro ad oltre 250 giovani che hanno il compito di raccogliere i rifiuti plastici, il primo passo per iniziare il processo di produzione.
Inoltre, altri 50 giovani lavorano in produzione, dove i rifiuti vengono suddivisi secondo la loro qualità prima di essere schiacciati e lavati, poi fusi e modellati in diverse forme.
Successivamente vengono sistemati secondo dimensione e forma per poter essere venduti nel negozio esterno all'impianto.
Aghan vorrebbe poter incrementare la sua produzione per soddisfare anche la domanda.
Ma i suoi macchinari possono gestire solo dalle 80 alle 100 tonnellate di plastica al mese, e lui ha deciso di raddoppiare la sua capacità, ma il costo per il macchinario adatto al riciclaggio è davvero un grande vincolo.
Crede di poter fare molto di più per sostenere il riciclaggio, in quanto potrebbe essere un'ottima opportunità per dare lavoro a molti giovani.
Altre persone hanno voluto da lui consigli su come iniziare una loro attività volta al riciclaggio, ma non hanno un capitale iniziale sufficiente per sostenere i costi di produzione.
Oscar Ochienh, uno stratega nella gestione dei rifiuti solidi della World Vision, una organizzazione non governativa che ha incorporato la salvaguardia ambientale nel suo programma, è d'accordo sul fatto che i costi iniziali e quelli per i macchinari adatti al riciclaggio spaventano molti imprenditori visti i rischi per i cambiamenti climatici.
Crede quindi che la concessione di alcune agevolazioni da parte del governo, potrebbero davvero essere utili.
Richard Mwendandu, direttore di accordi ambientali multilaterali del ministero dell'ambiente del Kenya, ha confutato che il governo non ha creato questa tipologia di agevolazioni, ma ha fatto campagne pubblicitarie volte alla promozione del riciclaggio e riuso dei rifiuti plastici.
Però non basta.
La risposta secondo Aghan è proprio COREC, che è riuscita a salvare grandi quantità di alberi con la produzione di pali in plastica.
Basta pensare che un chilogrammo di rifiuti plastici riduce di 2,5 chili le emissioni di anidride carbonica e che per ogni 10 pali in plastica prodotti, viene salvato un albero.
Riciclare diventa quindi il miglior sistema per salvare l'ambiente.
Edward Mungai, capo esecutivo del Centro di innovazioni climatiche, un ente non governativo supportato dalla World Bank che sostiene chi si occupa di clima, dice che gli imprenditori come Aghan dovrebbero essere incoraggiati attraverso il supporto e la formazione sia finanziari che di marketing.
"Per combattere i cambiamenti climatici è necessario fare un insolito business" sostiene Mungai.
"Bisogna aiutare e incoraggiare chi si occupa delle innovazioni climatiche e gli imprenditori attraverso la concessione di finanziamenti per poter cominciare l'attività. Dobbiamo pensare fuori dagli schemi".