Gli utenti che abbandonano autobus e treni costituiscono un problema per il cambiamento climatico. Il trasporto pubblico è essenziale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ma la pandemia ha svuotato i mezzi pubblici, mettendo le aziende di trasporto sull'orlo del baratro.

Le scene sono le stesse in tutte le grandi metropoli del mondo: dalla metropolitana di Londra, a quella di Delhi, vuote, fino a Rio, dove gli autisti di autobus non pagati sono in sciopero. Il traffico della metropolitana di New York è solo un terzo di quello che era prima della pandemia.

A un anno dall'inizio della pandemia di coronavirus, il trasporto pubblico è appeso a un filo in molte città del mondo. Gli utenti rimangono a casa, in smart-working o senza lavoro del tutto, oppure hanno paura di salire su autobus e treni. E senza di loro, i ricavi del trasporto pubblico sono caduti in un precipizio. In alcuni punti il ​​servizio è stato interrotto. In altri, le tariffe sono aumentate e i lavoratori del trasporto pubblico stanno affrontando la prospettiva di licenziamenti.

Questo è un disastro in sé, ma ancor più lo è se pensiamo che il trasporto pubblico era uno dei pilastri della lotta contro il cambiamento climatico. Non si può pensare di ridurre le emissioni di gas serra affidandosi al trasporto privato, ma il trasporto pubblico ha anche il vantaggio di migliorare la qualità dell'aria, il rumore e il traffico.

Il COVID ha gettato diverse città del mondo nella crisi più importante nel campo del trasporto pubblico. Le aziende di trasporti salvate dai municipi e dai ristori governativi si stanno chiedendo per quanto tempo durerà la generosità e quasi ovunque gli esperti stanno cercando nuovi sistemi di adattamento mentre le città iniziano (speriamo) a emergere dalla pandemia.

Per ora, le persone semplicemente non si muovono molto. In alcuni luoghi, la paura del virus ha spinto le persone a usare l'auto. Negli Stati Uniti, le vendite di auto usate sono aumentate, così come i loro prezzi.

In India, le aziende che vendono auto di seconda mano online hanno visto le vendite aumentare, e il loro valore di borsa è andato alle stelle. Anche le vendite di biciclette sono in ascesa, ma questo non costituisce una preoccupazione ambientale, né per la salute. Anche in città come Delhi, dove la maggior parte delle attività commerciali è aperta, molti impiegati lavorano da casa e le università lavorano ancora a distanza. Parigi ha ancora il coprifuoco a orari incredibili.

La preoccupazione per il futuro è duplice. Da un lato, aumenta l'inquinamento atmosferico, dall'altro le città contribuiscono alle emissioni di gas serra. Soprattutto, se i sistemi di trasporto continueranno a perdere i proventi delle tariffe dei passeggeri, non saranno in grado di effettuare gli investimenti necessari per essere efficienti, sicuri e attraenti per i pendolari.

La situazione non è preoccupante dappertutto. A Shanghai, per esempio, i numeri del trasporto pubblico sono diminuiti nel febbraio 2020, ma i pendolari sono tornati quando l'economia si è ripresa. E sappiamo che l'ha fatto molto presto.

Ma il quadro è cupo in molte altre città. Ad Amsterdam, il numero di passeggeri sui tram e sugli autobus della città è circa un terzo del normale e il sito web dell'azienda di trasporto pubblico consiglia alle persone di "viaggiare solo se assolutamente necessario". A Roma, il numero di passeggeri della metropolitana rimane al di sotto della metà dei livelli di prepandemia.

Uno dei sistemi metropolitani più trafficati al mondo, la metropolitana di Londra, che normalmente effettua circa quattro milioni di viaggi ogni giorno feriale, funziona attualmente a circa il 20% della sua capacità normale. Gli autobus sono un po' più popolati e percorrono circa il 40% del normale. L'agenzia di transito cittadino, che una volta aveva previsto un avanzo di bilancio per il 2020, ha invece fatto affidamento sui ristori del governo sin dalla pandemia. Si prevede che ci vorranno almeno due anni per vedere l'uso del trasporto pubblico tornare a livelli prepandemici.

Londra è una delle poche città in tutto il mondo con una tassa sul traffico progettata per ridurre la congestione automobilistica nel centro della città. Sia Londra che Parigi hanno cercato di utilizzare i blocchi per espandere le piste ciclabili.

Sulla metropolitana di Parigi, il numero di passeggeri era ridotto alla metà nei primi due mesi di quest'anno. L'Île-de-France Mobilités, l'azienda di trasporto per la grande area parigina, ha dichiarato di aver perso 2,6 miliardi di euro lo scorso anno. Si prevede un deficit di un ulteriore miliardo di euro quest'anno.

Nella capitale indiana, Nuova Delhi, la metropolitana ha riaperto lo scorso settembre dopo una sospensione di molti mesi. I passeggeri nel febbraio 2021 si sono attestati sotto i 2,6 milioni, rispetto agli oltre 5,7 milioni dello stesso mese dell'anno precedente, e il traffico degli autobus si è attestato a poco più della metà dei livelli prepandemici.

Fortunate sono quelle aziende, come in India e in tutta Europa, che sono sovvenzionate dai loro governi. C'è ancora più angoscia nelle città in cui le persone si affidano in gran parte a compagnie di autobus private.

A Rio de Janeiro, una rete di autobus un tempo celebrata è in rovina. La compagnia privata che gestisce il sistema ha tagliato oltre un terzo della sua flotta e licenziato 800 dipendenti poiché il numero di passeggeri si è dimezzato dallo scorso marzo, secondo il dipartimento dei trasporti della città. Gli scioperi degli autisti di autobus hanno reso i viaggi in autobus ancora più lenti e caotici.

La città spera di utilizzare la crisi come un'opportunità per rinnovare il sistema, anche convincendo le compagnie di autobus private a essere più trasparenti sulle loro operazioni in cambio di un possibile aiuto finanziario da parte del governo. Un sistema di autobus pulito ed efficiente sarebbe, infatti, fondamentale non solo per ridurre le sue emissioni di carbonio, ma anche per pulire l'aria. Non è solo una questione ambientale, ma una questione di salute pubblica.

A Lagos, in Nigeria, le tariffe sono raddoppiate sulle linee di autobus per viaggi più lunghi di un chilometro o poco più di mezzo miglio.

La sfida più grande per tutte le città è quella di rifondare i sistemi di trasporto pubblico ora, in modo che i passeggeri tornino poi. Potrebbero adattare il servizio nelle ore di punta, man mano che il telelavoro da casa diventa più utilizzato, espandere le corsie riservate agli autobus, per rendere gli spostamenti più efficienti e confortevoli o migliorare i sistemi di ventilazione per garantire ai cittadini che il trasporto pubblico sia COVID-free.

Le città che ora investono, ne usciranno più forti. Gli utenti si sentiranno più a loro agio viaggiando in un nuovo e moderno sistema di trasporto pubblico.