Una no-profit prende di mira il continente oceanico fatto di spazzatura di plastica. Un tubo di polietilene, una gonna di rete, vento, onde e correnti marine.

L'ONG Ocean Cleanup sta pianificando uno sforzo per eliminare la plastica dall'Oceano Pacifico con tubi in HDPE.

L'Isola di plastica del Pacifico, per gli anglofoni la Great Pacific Garbage Patch: una massa formata da 1.800 miliardi di pezzi di plastica che galleggiano sulla superficie dell'oceano pacifico. Qui, l'ONG Ocean Cleanup sta realizzando il primo sistema al mondo per questo problema crescente.

Il principio alla base è semplice: creare un confine alla massa di plastica. Una specie di costa per l'isola. Grazie a questa costa mobile, lo scopo è concentrare la plastica, estrarla e mandarla al riciclo.

Il sistema consiste in un sistema di galleggianti lunghi 600 metri cadauno, sotto i quali si stende una gonna profonda 3 metri. Il galleggiante fornisce galleggiabilità al sistema e fuoriesce dal pelo dell'acqua quel tanto che basta per impedire alla plastica di scavalcarlo, mentre la gonna filtra e trattiene le particelle più piccole.

La gonna, impenetrabile, spinge l'acqua a passare sotto di essa, cosicché anche gli animali marini possano tranquillamente passare sotto di essa.

Il sistema sfrutta tre forze oceaniche naturali: vento, onde e correnti. Il galleggiante e tutto ciò che si porta dietro, compresa la plastica, vengono trasportati dalla corrente.

Poiché galleggiante ha solo una piccola area di contatto con la superficie dell'acqua, il suo attrito è minore rispetto a quello della plastica dispersa nel mare. Per questo, il vento e le onde spingono il sistema galleggiante-gonna più intensamente di quanto non farebbero con i pezzi di plastica. Muovendosi il sistema più velocemente della plastica, la plastica tenderà a essere intrappolata e concentrata.

La gonna ha una forma particolare, più profonda al centro del sistema rispetto ai bordi esterni. Per questo motivo, la corrente esercita una pressione sulla gonna, facendo assumere al sistema la forma a U che gli consente di concentrare la plastica al centro, come un imbuto.

La resistenza generata dalla gonna agisce anche come forza stabilizzante che consente al sistema di riorientare se stesso quando il vento cambia direzione. Tutto il sistema (come del resto la plastica, obiettivo del progetto) è galleggiante, e si muove automaticamente verso le aree con la più alta concentrazione di plastica. Non è quindi necessario spingerlo.

Dotato di luci ad energia solare, sistemi anti-collisione, telecamere, sensori e antenne satellitari, il sistema comunica attivamente la propria posizione in ogni momento e raccoglie continuamente i dati delle prestazioni.

Periodicamente, una nave di supporto arriva per estrarre la plastica concentrata come fosse un camion della spazzatura dell'oceano. La plastica viene quindi trasportata a terra, riciclata e trasformata in beni durevoli. Questo è il primo prototipo di una flotta di 60 sistemi.

Una volta messa in opera, la flotta dovrebbe dimezzare la massa della Great Pacific Garbage Patch ogni 5 anni. Il video qui sotto mostra chiaramente come opererà questo abizioso progetto.