A quanto pare, i nuovi regolamenti per l'importazione di rottami in Indonesia sarebbero così restrittivi da bloccare gli scambi.

Anche l'Indonesia, dopo Cina, India e Malesia, introduce una stretta sull'importazione dei rottami. Ancora incertezze sul contenuto della norma, per difficoltà di traduzione.

Secondo l'Istituto delle industrie di riciclo degli scarti (Institute of Scrap Recycling Industries - ISRI), con sede negli Stati Uniti, il governo indonesiano ha stabilito nuove norme per le importazioni di tutti i materiali di scarto. ISRI afferma che al momento sono disponibili solo nella lingua nazionale ed è in attesa di una traduzione in inglese.

In una dichiarazione, ISRI afferma: "I nostri contatti hanno fornito un'analisi iniziale che descrive una politica così restrittiva da arrestare potenzialmente il commercio".

Secondo ISRI, i punti chiave della nuova normativa sarebbero:
- Saranno consentite solo spedizioni dirette senza scalo e trasbordo (per esempio sarebbe vietato lo scalo di Singapore);
- l'esportatore potrà inviare scorie provenienti solo dal proprio paese, e dovrà essere presente in un elenco che dovrà essere costantemente verificato;
- saranno vietate le spedizioni da broker e commercianti, il che significa che il materiale può essere acquistato o esportato solo dai diretti trasformatori;
- soglie di impurità severissime, sul modello cinese.

In una successiva dichiarazione, l'ISRI aggiunge: "L'ultimo punto contraddice ciò che abbiamo appreso durante una visita in Indonesia a settembre, quando ci fu assicurato che la soglia delle impurità sarebbe stata del 2% all'inizio, con una transizione allo 0,5% in due anni".

In ogni caso, pare che sia stato emanato un regolamento sulle soglie ma la KSO-Sucofindo, l'agenzia governativa responsabile della supervisione della sua attuazione (comprese le ispezioni pre-imbarco) non è pronta per applicarlo, e ha imposto una moratoria temporanea sulle importazioni.

"Temiamo che limiterà drasticamente gli scambi. Non si capisce infatti chi sia autorizzato a far parte della transazione, come sia possibile condurre la transazione e ciò che è consentito mettere nei container," afferma l'assistente vicepresidente degli affari internazionali dell'ISRI Adina Renee Adler.

Continua la signora Adler: "Siamo anche dispiaciuti per il fatto che, nonostante la disponibilità a discutere di questi problemi mostrata dal governo, il risultato finale sia stato ottenuto senza consultazione pubblica e senza preavviso o tempo di transizione o preparazione per la sua attuazione."

L'ISRI ha chiesto ai funzionari del governo degli Stati Uniti a Washington e Giacarta di aiutare a ottenere informazioni e a comunicare le proprie preoccupazioni circa le nuove regole.