La digitalizzazione nel settore della gestione dei rifiuti è in piena corsa. Nonostante il termine inflazionato, gli sviluppi attuali nascondono una serie di innovazioni che non solo consentono di risparmiare sui costi, ma rendono ancora più sostenibile un settore culturalmente vocato al rispetto dell'ambiente.

La pandemia COVID-19 ci ha costretto tutti a fare delle scelte tecnologiche importanti. Non solo sono state realizzati passi avanti notevoli nel settore del lavoro a distanza, ma anche altri aspetti delle nostre aziende sono stati pesantemente rivoluzionati, in senso teconologico. E sta diventando chiaro che la digitalizzazione può essere implementata in modo più economico e più semplice di quanto si pensasse fino a poco tempo fa.

Dal punto di vista commerciale, la maggior parte delle società di gestione e riciclo dei rifiuti è consapevole che deve essere trovata su Internet. Secondo Recycling Magazine, la maggioranza delle aziende del settore è già presente nei social media. Poco più della metà degli intervistati fa pubblicità online e più del 40% dispone di un sistema di e-commerce o ne aprirà uno in futuro.

Per il 70% delle società di gestione dei rifiuti, nel futuro, i portali di servizio rappresenteranno un'importante estensione del servizio. L'elaborazione delle fatture elettroniche o il software CRM possono già essere implementati in modo conveniente dalle piccole aziende, mentre i sistemi ERP completi rivelano i loro vantaggi nelle organizzazioni più grandi.

Secondo la maggior parte degli esperti di gestione dei rifiuti, il monitoraggio digitale dei contenitori, depositati presso il cliente, in tempo reale, in termini di misurazione del livello di riempimento, giocherà un ruolo importante. È sufficiente dotarsi di sensori di livello e di una piattaforma di raccolta ed elaborazione di dati, per avere un sistema moderno di controllo sui contenitori, sui loro contenuti e sulla raccolta.

Le resistenze, che ancora ostacolano la maggior parte delle società di gestione dei rifiuti nella realizzazione di piccoli e grandi progetti di digitalizzazione, sono costituite dalla mancanza di standard di interfacce tra i fornitori di servizi e la propria infrastruttura.

Ogni software house sviluppa il proprio gestionale, con specifici standard tecnici, a protezione della proprietà intellettuale. Ma questa chiusura di sistemi cozza con la sempre maggiore necessità di integrazione, da parte delle aziende di raccolta e riciclo, a causa di ampliamento dell'attività, spesso fatta attraverso acquisizioni o joint venture con aziende esterne.

La difficoltà di armonizzare standard diversi è la causa di disagio più frequentemente citata. La mancanza di competenze in azienda (37,5%) e l'interruzione dell'attività quotidiana sono altri motivi di scoraggiamento dei decisori e degli utenti dal pensare anche solo di avviare un progetto di digitalizzazione.

La buona notizia è che, sebbene ci si aspettasse che i costi di investimento sarebbero stati troppo alti, la realizzazione di molti progetti è stata più economica del previsto.

Crediamo che la flessibilità nel dialogare tra standard diversi sarà il fattore chiave, per software house e fornitori di apparecchiature e sensori, per conquistare questo delicato e ricco settore. Chi sarà in grado di collegare le proprie macchine ad API e piattaforme diverse, riducendo al minimo lo sforzo tecnico, avrà in mano la digitalizzazione delle aziende cruciali dell'economia circolare.