Al largo della costa della Florida, alcuni ricercatori stanno testando se la Corrente del Golfo è in grado di produrre elettricità priva di carbonio.

Un anno fa la OceanBased Perpetual Energy, con la Florida Atlantic University ha iniziato a sviluppare un modo per generare elettricità sfruttando la corrente del Golfo, la potente corrente oceanica che porta l'acqua calda dal Golfo del Messico nell'Atlantico e lungo la costa orientale in Canada.

Il primo test di cinque tipi di turbine ancorate 25 metri sotto la superficie dell'oceano ha avuto successo. L'obiettivo, ora, è produrre 5 gigawatt di elettricità da turbine alimentate dalla Corrente del Golfo entro cinque anni. L'energia dovrà essere inviata tramite cavi sottomarini a una stazione di distribuzione di energia costruita a Palm Beach.

Le turbine di test sono state immerse nella corrente del Golfo a circa 20 miglia al largo tra le contee di Broward e Palm Beach, dove la velocità della corrente varia in genere da 3,5 a 5,5 nodi.

Lo scorso 1° giugno, la società ha dichiarato che il test è stato un grande successo, con "implicazioni rivoluzionarie per il futuro dell'energia pulita perpetua". Tutte le turbine hanno funzionato bene, ma il team ha comunque scelto un design che assomiglia a una coppia di motori di aereo.

L'energia dell'oceano funziona in modo molto simile all'energia eolica: la forza del mare fa girare le eliche di una turbina, attivando un generatore per produrre elettricità.

Dal punto di vista ambientale, è improbabile che un piccolo numero di dispositivi di energia subacquea danneggi la vita marina, cambi i suoi habitat o influisca sul flusso naturale delle acque oceaniche. Lo sostiene un rapporto pubblicato lunedì dagli oceanografi del laboratorio del Pacifico nord-occidentale del ministro USA per l'energia in collaborazione con l'Agenzia internazionale dell'energia (AIE).

Le turbine sommerse presentano sfide uniche: le parti elettriche devono essere sigillate e devono resistere alla corrosione, mentre le riparazioni subacquee sono terribilmente costose e difficili.

L'energia oceanica non produce emissioni di CO2, ma, a differneza delle rinnovabili tradizionali, è prevedibile. Purtroppo, il costo di costruzione della complessa infrastruttura richiesta è così grande che finora il solare e l'eolico hanno avuto la meglio.

In generale, molte di queste applicazioni sono di nicchia, sebbene interessanti e utili a fini di ricerca, e non possono competere nel mercato all'ingrosso dell'energia. In parte, sostengono i sostenitori, ciò è dovuto al fatto che all'energia oceanica non sono stati concessi gli stessi sussidi governativi di cui godevano le industrie dell'energia solare ed eolica. Di conseguenza, la tecnologia sarebbe immatura.

Produrre energia dall'oceano non è un'idea nuova. La centrale elettrica di marea di La Rance in Bretagna, in Francia, utilizza 24 turbine per convertire le maree oceaniche in energia elettrica dal 1966. Abbiamo parlato su queste pagine di un esperimento di centrale a maree, in Maree: record di energia in Scozia, una sperimentazione durata un anno, con risultati decisamente sopra le aspettative.

Altro esempio: la più grande centrale elettrica di marea del mondo, situata sul Lago Sihwa in Corea del Sud, è costata circa 300 milioni di dollari nel 2011. L'energia degli oceani non è attualmente un obiettivo politico strategico, sostengono gli analisti in campo enetgetico. Molti progetti intrapresi finora si sono rivelati dei carrozzoni mangia-risosrse pubbliche.

Nel 2014, una società aveva ottenuto un permesso della Federal Energy Regulatory Commissiondi installare 10 boe, ciascuna delle dimensioni di un autobus, che avrebbero generato energia sufficiente per 1.000 case. La società non ha mai messo in mare boe, e ha abbandonato l'autorizzazione quando non ha potuto raccogliere i 50 milioni di dollari in costi di costruzione stimati.

Ma l differenze con la Corrente del Golfo non sono poche. La marea non fornisce energia costante, va avanti e indietro. La Corrente del Golfo scorre 24/7, sempre nella stessa direzione. Qualcuno lo considera "il sacro graal dell'energia perpetua". A dir la verità, nemmeno la Corrente del Golfo è perfettamente costante: uno studio del 2013 ha scoperto che il suo flusso varia, diventando più forte in autunno e più debole in primavera. Le proiezioni sui cambiamenti climatici indicano che il suo flusso probabilmente si indebolirà ulteriormente e cambierà il suo percorso.