Prosegue l'indagine di Riusa.eu sulla resilienza dell'economia circolare di fronte al virus (vedi Coronavirus ed economia circolare). Esaminiamo la raccolta, le operazioni intermedie e il riutilizzo dei materiali in Italia e nel mondo.

Il settore del riciclo sembra aver risentito meno di altri l'impatto devastante del lockdown mondiale. La raccolta differenziata in ambito urbano, in particolare, pare abbia conservato il 90% dei volumi raccolti, al netto delle brevi interruzioni occasionali accadute, e questo nonostante il personale sia stato disponibile nel periodo solo all'80% circa.

Questa mostra non solo la capacità di resistenza di tutto il settore, ma anche la perseveranza degli operatori di fronte alle avversità. Continuando a fornire il servizio di raccolta porta-a-porta, le autorità locali stanno fornendo un servizio inestimabile che mantiene preziose risorse lontane dalle discariche, a disposizione delle filiere industriali. Il riciclo sta fornendo una risposta importante allo scenario piuttosto impegnativo che tutti noi stiamo affrontando.

L'alluminio è, come al solito, un esempio. Abbiamo già discusso le proprietà intrinsecamente circolari di questo metallo, che può essere raccolto, riciclato e restituito molto rapidamente a un sistema di imballaggio ancor oggi strategico per la fornitura di alimenti, bevande e persino forniture mediche essenziali.

Una lattina di bevande media ha un ciclo di soli 60 giorni, il che significa che può essere rielaborata e restituita allo scaffale del supermercato in meno di due mesi. Ciò mostra l'importanza vitale di mantenere elevata l'attenzione sulla raccolta, per fornire ai trasformatori materie prime secondarie vitali.

In questo momento i clienti del settore automobilistico sono gravemente colpiti, quindi la fornitura di alluminio è temporaneamente sospesa per questo settore. D'altra parte, continua seza interruzioni il mercato delle lattine per bevande, che rimane sostanzialmente invariato nonostante il delirio causato dal COVID-19.

Mantenere un flusso continuo di imballaggi in alluminio è quindi essenziale per mantenere la circolarità di questo settore. Alcuni impianti di riciclo hanno chiuso, per la verità, ma si stima che il totare delle interruzioni su scala nazionale sia stato attorno all'1%, mantre per circa il 95% degli impianti ha avuto solo interruzioni di lieve entità.

Il distanziamento sociale e le misure straordinarie di sicurezza hanno imposto nuove procedure. Ma nel complesso vi è stata una positiva dialettica tra lavoratori e aziende, che ha portato per l'appunto a minimizzare le chiusure, confinandole a situazioni oggettivamente non sanabili.

È importante ricordare il contributo dei lavoratori del settore dei rifiuti, che forniscono un servizio essenziale in circostanze molto difficili. Tenendo in piedi la raccolta, stanno aiutando a fornire materie prime essenziali per la produzione di imballaggi per alimenti essenziali e forniture mediche.