Secondo gli esperti, l'accordo ONU sul clima è "inadeguato" e manca di coraggio. Così non si riuscirà a fermare l'aumento devastante della temperatura globale.

Mentre i delegati ONU si accordano per un pqpocchio alla COP24, una contro-manifestazione di negazionsiti sostiene i combustibili fossili.

Nonostante nella conferenza si sia capito che gli sforzi fatti finora non riusciranno a fermare la devastazione dei cambiamenti climatici, i paesi riuniti a Katowice, per la Conferenza ONU delle Parti sul cambiamento climatico, hanno partorito un accordo parziale che riuscirà a far fronte alle sfide affrontate.

Figure di spicco della scienza del clima e dell'economia sostengono che si poteva e si doveva fare molto di più e rapidamente per evitare la prospettiva di livelli pericolosi di riscaldamento globale.

Nicholas Stern, ex capo economista della Banca Mondiale e autore di una fondamentale analisi dell'economia dei cambiamenti climatici, ha dichiarato: "È chiaro che i progressi che stiamo facendo sono inadeguati, date le dimensioni e l'urgenza dei rischi che affrontiamo. Le ultime cifre mostrano che le emissioni di anidride carbonica sono ancora in aumento."

Johan Rockstrom, direttore all'Istituto di Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico, ha dichiarato: "La mia più grande frustrazione è che i colloqui delle Nazioni Unite non siano riusciti ad allineare le ambizioni con la scienza. Continuiamo a seguire un percorso che ci porterà in un mondo molto più caldo di 3-4° all'interno di questo secolo. Gli eventi meteorologici estremi colpiscono già persone in tutto il pianeta, a solo 1°C di riscaldamento."

Le trattative dell'ONU in Polonia, della durata di due settimane, si sono concluse con chiarezza sul "regolamento" che governerà l'attuazione dell'accordo di Parigi del 2015, ma la questione cruciale su come incrementare gli obiettivi dei governi per ridurre le emissioni di gas serra è stata lasciata senza risposta.

I paesi si incontreranno di nuovo l'anno prossimo. I colloqui sul clima annuali sono in corso dal 1992, quando è stata firmata la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, vincolando i governi ad evitare pericolosi livelli di cambiamento climatico.

Da allora, gli avvertimenti sono diventati più chiari e gli scienziati hanno escluso la possibilità che il riscaldamento globale osservato negli ultimi decenni sia dovuto a forze naturali. È un problema provocato dall'uomo derivante dall'uso di combustibili fossili, che ha riversato nell'atmosfera soprattutto l'anidride carbonica creando l'effetto serra.

Con gli attuali obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, il mondo raggiungerebbe più di 3°C di riscaldamento, dicono gli scienziati. Due mesi fa il gruppo di esperti climatici del mondo, l'Intergovernmental Panel on Climate Change, (IPCC) aveva rilevato che anche l'1,5°C di riscaldamento provocherebbe l'innalzamento del livello del mare, la morte della barriera corallina, l'estinzione di specie e siccità, inondazioni, tempeste e ondate di calore minacciare la stabilità del mondo (vedi Fermiamo il riscaldamento, o saranno guai).

Livelli di riscaldamento più grandi di quello devasterebbero intere parti del mondo, spazzando via la produttività agricola, sciogliendo la calotta polare artica e rendendo molte aree inabitabili.

È probabile che i negoziati del prossimo anno, in Cile, si concentreranno su problemi tecnici ristretti. Ma la conferenza 2020, che potrebbe svolgersi nel Regno Unito o in Italia, sarà la più grande dal famoso accordo di Parigi del 2015. Lì, i paesi dovranno elaborare piani per ridurre drasticamente le emissioni al fine di evitare una crisi climatica che gli scienziati dicono che causerà maggiori sconvolgimenti economici, sociali e naturali di qualsiasi altra cosa nella storia dell'umanità.

E mentre si svolgeva la COP24, alcuni ciarlatani climatici hanno trovato il modo di far parlare di sé in una contro-manifestazione sempre a Katowice. "Siamo fermamente convinti che nessun paese debba sacrificare la prosperità economica o la sicurezza energetica nel perseguimento della sostenibilità ambientale," ha detto il consulente del presidente degli Stati Uniti Wells Griffith, in un convegno che ha tenuto contro la COP24 per promuovere i combustibili fossili.

La riunione ha spacciato la dipendenza dall'industria dei combustibili fossili come la via maestra per le nazioni in via di sviluppo per eradicare la povertà. Naturalmente la notizia di questo convegno è stata accolta da proteste e frustrazione. A dare spettacolo, non solo gli emissari di Trump, ma anche gli altri convenuti, tra cui l'ambasciatore australiano per l'ambiente, che ha abiurato le azioni per il clima.

Due giorni prima, insieme alle delegazioni di Russia, Arabia Saudita e Kuwait, i rappresentanti statunitensi avevano ostacolato le trattative rifiutandosi di "accogliere" la relazione delle Nazioni Unite ai politici che hanno aderito alle strategie di COP24 per ridurre le emissioni di CO2.

La singolare accozzaglia di negazionisti ha contestato ancora una volta la base scientifica del rapporto IPCC di cui sopra, e ha chiarito che il loro intento è quello di ostacolare le discussioni in corso. Allo stesso tempo, i paesi vulnerabili, che stanno già diventando inabitabili, stanno cercando invece di ottenere un brusco cambio di politica.

L'orologio è in fase di conto alla rovescia e l'opinione pubblica è sempre più ansiosa di vedere misure concrete prima che la situazione diventi completamente fuori controllo.