Secondo uno studio, ci sarebbe 'chiara evidenza' che l'ondata di calore siberiana sia conseguenza del riscaldamento globale. I record di temperatura in Siberia sarebbero stati quasi impossibili senza i cambiamenti climatici causati dall'uomo.
Il mutevole clima artico non ha importanza solo sulle regioni dell'estremo nord del pianeta. Quattro dei sei sistemi principali che determinano il clima in buona parte dell'Europa sono causati dalle condizioni nell'Artico.
Katharine Hendry, della Bristol University, ritiene che una serie di eventi meteorologici estremi può essere collegata ai cambiamenti nell'Artico.La cosiddetta "Bestia d'Oriente", paradossalmente un'ondata di freddo estremo, nell'inverno del 2018, è una di queste. Anche le tempeste e le inondazioni di febbraio di quest'anno e quelle del 2015 sono altri possibili esempi di cambiamenti legati all'Artico.
L'ondata di caldo in Siberia è stata causata dallo stesso fenomeno, ma con risultati ancora più drammatici. Le temperature estreme hanno portato a una serie di disastri naturali e umani che hanno spinto il presidente russo Vladimir Putin a dichiarare uno stato di emergenza all'inizio di giugno.
Una grande fuoriuscita di carburante è stata causata dal crollo di un serbatoio contenente 20.000 tonnellate di gasolio vicino alla città russa di Norilsk a fine maggio. Si stima che gli incendi nell'Artico abbiano portato al rilascio di 56 megatonnellate di CO2 a giugno.
Allo stesso tempo, c'è stato un diffuso scioglimento del permafrost e segnalazioni di sciami insolitamente grandi di falene siberiane che hanno danneggiato gli alberi, rendendoli più suscettibili al fuoco.
È noto che l'Artico si sta riscaldando al doppio del ritmo del resto del pianeta. Si stima che le temperature artiche siano aumentate di 2°C dal 1850 rispetto a 1°C a livello globale.
Le temperature della regione russa sono state di oltre 5°C superiori alla media tra gennaio e giugno di quest'anno. Le temperature hanno superato i 38°C nella città russa di Verkhoyansk il 20 giugno, la temperatura più alta mai registrata a nord del circolo polare artico. Si ritiene che l'Artico si stia riscaldando due volte più velocemente della media globale (vedi Clima: il problema artico).
Un team internazionale di scienziati del clima, guidato dal Met Office del Regno Unito, ha calcolato che le temperature medie record potrebbero verificarsi meno di una volta ogni 80.000 anni senza i cambiamenti climatici indotti dall'uomo. I risultati sono stati pubblicati sul sito del Met Office.
Ciò renderebbe un evento di questo genere "quasi impossibile" se il mondo non fosse stato riscaldato dalle emissioni di gas serra. Sarebbe questa la 'pistola fumante,' o, come scrivono nel rapporto, la "prova inequivocabile dell'impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta".
Secondo uno degli autori, Peter Stott del Met Office, si tratta dell'affermazione più forte mossa dalla comunità scientifica fino ad oggi, a riguardo degli studi sull'attribuzione, ovvero le ricerche finalizzate a capire il ruolo del cambiamento climatico indotto dall'uomo nei principali eventi meteorologici.
Gli scienziati del clima usano simulazioni al computer per confrontare il clima com'è oggi con il clima come sarebbe stato senza l'influenza umana per vedere con che probabilità sarebbero stati diversi eventi meteorologici.
Secondo la documentazione geologica, si può stimare che gli attuali livelli di CO2, siano i più alti da circa cinque milioni di anni. Quindi è difficile sapere cosa aspettarci dal futuro. Le onde di calore siberiane di quest'anno mostrano quanto possano diventare estreme le condizioni.
Ciò che preoccupa molti scienziati è che questa nuova era climatica in cui stiamo entrando comporterà che molti luoghi sperimenteranno condizioni meteorologiche al di là di qualsiasi cosa gli ecosistemi locali (o addirittura le comunità umane) si siano evoluti per resistere.