In occasione della Giornata mondiale dell'acqua, riportiamo alcuni numeri che fanno riflettere. Sono miliardi le persone che vivono senza un rifornimento di acqua sicuro.

Il 22 marzo 2019 è la giornata mondiale dell'acqua. Da alcuni opuscoli ONU saltano fuori numeri impressionanti su uno dei maggiori problemi che l'umnità deve affrontare.

In tutto il mondo, miliardi di persone vivono senza "acqua sicura", definita dall'ONU come "servizio di acqua potabile gestito in modo sicuro", acqua accessibile nei locali, disponibile quando necessario e priva di contaminazioni. Possiamo mandare persone su Marte, ma non riusciamo portare l'acqua a tutti gli abitanti del pianeta. E spesso, sono i gruppi emarginati (donne, bambini, rifugiati, popoli indigeni, disabili e molti altri) che sono trascurati e costretti a lottare senza accesso ad acqua sicura.

Questo è il motivo della Giornata mondiale dell'acqua dell'ONU 2019 (22 marzo) dal titolo: "Non lasciare nessuno indietro". Questo tipo di operazioni di informazione, per quanto antipatiche, hanno lo scopo di portare, per almeno un giorno all'anno, l'attenzione su particolari temi. Presi da temi come il cambiamento climatico e l'invasione della plastica negli oceani, ci possiamo dimenticare di problemi, come quello dell'acqua, per certi versi paradossalmente ancor più gravi e pressanti.

La situazione dell'acqua è davvero un disastro. Anche se non ne avvertiamo gli effetti, tranne quando un'odiosa ordinanza ci impedisce di innaffiare il giardino, in altre parti del mondo non è così facile. Per mettere le cose in prospettiva, snoccioliamo qui di seguito alcuni numeri, tratti dal foglio informativo della Giornata mondiale dell'acqua.

Sono 1 miliardo le persone che non ha accesso all'acqua potabile. Ma se consideriamo quelle che non hanno acqua sufficiente e in quantità stabili, la cifra sale fino a 4 miliardi. La domanda mondiale di acqua da qui al 2050, secondo l'Ocse aumenterà del 55%.
Le persone che ogni anno muoiono a causa di malattie legate all'insicurezza dell'approvvigionamento d'acqua sono 8 milioni, di cui 1,4 milioni sono i bambini che muoiono per malattie causate da acqua contaminata e dall'assenza di misure igieniche adeguate. Uno ogni 20 secondi.
La distribuzione dell'acqua è fortemente sperequata, sia a causa di caratteristiche geografiche (vedi Norvegia), sia per cause economico-finanziarie: per esempio ogni abitante degli Stati Uniti consuma 425 litri di acqua potabile al giorno, mentre un abitante del Madagscar ne consuma 10 litri. In Italia sono 215 litri. Compresi gli sciacquoni dei water. Facciamo presente che la quantità minima di acqua al giorno per soddisfare i bisogni vitali, secondo l'Oms, è 40 litri. In base a queste cifre, il 40% della popolazione mondiale vive sotto questa soglia.

Le famiglie in cui donne e ragazze sono responsabili per la raccolta dell'acqua sono l'80%. In media, per esse, il 25% della giornata è dedicato a questo compito.

Il numero di persone costrette a fuggire dalle proprie case e per le quali accedere ai servizi idrici sicuri è estremamente impegnativo: 68,5 milioni, mentre sono 159 milioni le persone che raccolgono l'acqua potabile dalle acque superficiali, come stagni e torrenti. 1,8 miliardi di persone sono più sfortunate: bevono acqua contaminata dalle feci. Ma in totale sono 4 miliardi le persone che soffrono di grave carenza idrica durante almeno un mese dell'anno.

Le riserve idriche sono un problema solo in alcuni Paesi: In Italia ammontano a 140 litri pro capite, poco più di mezza giornata, contro i 2.200 litri degli USA, i 3.300 dell'Australia e i 1.100 litri della Spagna.

Se allarghiamo il campo all'acqua irrigua, scopriamo una situazione non dissimile: negli Stati Uniti si consumano 1700 metri cubi anno, in Africa 250 metri cubi.

Capitolo infrastrutture: le persone che vivono in zone senza acquedotti sono 2,5 miliardi. Le persone che non hanno un rubinetto in casa sono 1 miliardo. Tra queste, otto su dieci vivono in aree rurali.

Tutti questi calcoli sono al netto dell'acqua indiretta, ovvero quella importata attraverso l'acquisto di prodotti che hanno utilizzato acqua nel Paese di origine. Ovviamente, includere queste cifre aumenta non di poco la sperequazione nell'uso di acqua a danno dei Paesi poveri.

L'acqua dolce ammonta al 2,5% dell'acqua sul pianeta, di cui il 68% è bloccata nel ghiaccio. La percentuale di acqua dolce utilizzata per l'agricoltura è del 70%.

Per produrre la carne di una mucca sono necessari 3.100.000 litri d'acqua.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito della Giornata mondiale dell'acqua dell'ONU.