Secondo uno studio, le centrali costamo spesso il 18% in più del previsto. Meglio concentrarsi su tecnologie a "basso rischio" come l'energia eolica o solare.

Uno studio anglo-brasiliano ricalcola, con dati storici, il reale costo delle centrali nucleari, scoprendo che al già alto costo dichiarato si deve aggiungere quasi un quinto.

Il costo della costruzione di nuove centrali nucleari è spesso quasi un quinto in più del previsto a causa dei ritardi nella costruzione.

Questa è la conclusione dei ricercatori dell'Imperial College di Londra, dell'Universidade Federal do Rio de Janeiro e dell'Università del Minho, che dal 2010 hanno calcolato che i ritardi nella costruzione abbiano aggiunto al costo medio del progetto nel settore un 18%.

Gli autori dello studio, pubblicato su Science Direct, hanno attentamente valutato i costi aggiuntivi che si verificano quando l'effettiva realizzazione degli impianti slitta di anni o addirittura decenni, provocando varie conseguenze.

I ricercatori sostengono che i progetti di centrali nucleari sono più simili a "mega-progetti" come le grandi dighe, che richiedono valutazioni finanziarie più rigorose a causa della loro elevata incertezza e grande rischio.

Di solito, con la maturazione delle tecnologie e l'esperienza che si accumula nella costruzione, i costi degli impianti hanno la tendenza a scendere. Tuttavia, i progetti nucleari non corrispondono a tali aspettative: i costi sono attualmente ovunque in aumento, in particolare per i progetti varati dal 2010.

I ricercatori suggeriscono agli sviluppatori di concentrarsi su tecnologie "a basso rischio" come l'energia eolica o solare. La dott.ssa Joana Portugal Pereira, principale autrice del rapporto, ha dichiarato: "I progetti nucleari stanno diventando effettivamente più complessi da attuare, inducendo ritardi e costi più elevati."

"La sicurezza e le criticità normative giocano pesantemente su tempi e costi, in particolare sulla scia dell'incidente nucleare di Fukushima Daiichi del 2011 in Giappone."

L'analisi è una delle prime a valutare i costi finanziari completi della costruzione di progetti nucleari nel tempo, e non solo i costi "overnight". Ha anche esaminato i progetti in tutto il mondo, inclusi i nuovi costruttori nucleari come Cina, India e Emirati Arabi, oltre ai tradizionali costruttori in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone.

L'energia nucleare sta vivendo una fortissima crisi, a causa dei costi in picchiata delle tecnologie rinnovabili e dei costi di stoccaggio di energia. Da tecnologia del futuro, si è rapidamente trasformata in tecnologia di transizione (per colmare il divario tra i combustibili fossili e le energie rinnovabili) fino a essere percepita oggi come un ostacolo del progresso, nel caso sempre più frequente di stallo dei progetti.

Portugal Pereira sostiene che, se vogliamo decarbonizzare il sistema energetico, il nucleare potrebbe non essere la scelta migliore per una strategia di breve termine: "Si dice spesso 'meglio tardi che mai', ma per affrontare davvero i cambiamenti climatici, sarebbe meglio non essere affatto in ritardo, anche perché le tecnologie come l'eolico e il solare raramente lo sono."