KIA Motors e Hyundai Motor hanno annunciato l'intenzione di introdurre la tecnologia del "tetto solare". Non si tratta di alimentare le auto a energia solare, ma solo di integrare la loro alimentazione.

Il gruppo automobilistico coreano punta sull'energia solare per integrare il chilometraggio e per pulire le emissioni di alcuni loro veicoli, qualunque sia la tecnologia del motore che li equipaggia.

Uno dei miti più infantili quando si parla di mobilità è quello dell'auto solare. Chi arriva anche solo a ventilare questa possibilità ha bisogno di una calcolatrice.

Non che sia fisicamente impossibile, ma alla luce delle nostre esigenze di mobilità l'auto solare è ampiamente impraticabile. Tanto per fare un esempio, il tetto solare progettato per alimentare la Toyota Prius è stato giudicato utile solo in combinazione con un tradizionale sistema di ricarica della batteria, avendo aggiunto circa sei chilometri all'autonomia del veicolo. Dire che è deludente è sicuramente un eufemismo.

Rovesciando il concetto, è possibile calcolare in teoria la potenza di un'automobile interamente mossa da energia solare prodotta dal tetto, nelle condizioni ottimali di radiazione solare, e anche qui i risultati sono deludenti: l'auto potrebbe avere un motore al massimo di 6,4 cavalli.

Intendiamoci: non è impossibile far circolare un'auto del genere, ma probabilmente, con un sole estivo senza nuvole a picco, solo per arrivare a metà dell'incrocio impiegherebbe più della durata di un semaforo verde. Alvin Straight, protagonista del film "A Straight Story" di David Linch, col suo rasaerba, ci metterebbe di meno.

Nonostante la fisica e la matematica, in Corea del Sud non si perdono d'animo. KIA Motors e Hyundai Motor hanno annunciato l'intenzione di introdurre pannelli solari nel tetto o nel cofano dei propri veicoli, anche se solo per supportare l'alimentazione di veicoli sia a combustione interna, sia ibridi, sia elettrici, aumentando l'efficienza e il chilometraggio del carburante.

La tecnologia solare quindi, è stata sviluppata per supportare la principale fonte di energia del veicolo, non per sostituirla. A parole, sembrerebbe un progetto molto tecnologicamente avanzato.

Ma ci sono alcune incongruenze: la società sta sviluppando tre tipi di sistemi di ricarica per il tetto solare, uno per ogni tipo di motore. Il sistema di prima generazione è per veicoli ibridi, la tecnologia di seconda generazione consiste in un tetto solare semi-trasparente per veicoli termici. La terza generazione della tecnologia vedrà l'introduzione di un tetto solare leggero per veicoli elettrici a batteria.

Il sistema di prima generazione, che sarà applicato ai modelli ibridi, consiste in una struttura di pannelli solari in silicio che sono integrati nel tetto di un'automobile standard. Questo sistema è in grado di caricare dal 30 al 60% della batteria nel corso di una giornata normale, a seconda delle condizioni meteorologiche e di altri fattori ambientali.

Il tetto solare semitrasparente di seconda generazione è stato studiato per veicoli termici, in questa nicchia Hyundai è all'avanguardia. Le tecnologie semitrasparenti possono essere integrate con un tetto apribile panoramico, lasciando entrare la luce nella cabina, caricando contemporaneamente la batteria del veicolo.

Il sistema di terza generazione è attualmente in fase di test. È progettato per essere applicato al cofano e al tetto di modelli di veicoli elettrici a batteria ecologici al fine di massimizzare la produzione di energia.

È previsto, quindi, un tetto solare, per giunta quello più fighetto e trasparente, per i classici veicoli dotati di motore a combustione interna. Questo mentre le case europee, Volvo in testa, stanno togliendo dal loro listino questo tipo di vetture, giudicate, a torto o a ragione, obsolete.

Perché mai Hyundai e Kia hanno investito denari sia per i pannelli per ibridi (più pesanti e potenti) e full-electric (più leggeri), ma anche per veicoli a benzina e diesel?

Ipotizzando che queste aziende siano rette da un management tutt'altro che idiota, la risposta potrebbe essere nel prolungamento della vita utile di questi motori, attraverso sotterfugi tecnologici. Il comunicato stampa recita che "l'applicazione di sistemi di ricarica solare a veicoli termici li aiuterà a conformarsi a leggi ambientali globali sempre più severe che regolano le emissioni di CO2."

Questo significa che la potenza elettrica in aggiunta servirà in qualche maniera a limitare (o mascherare) le emissioni dei motori a combustione interna. Attendiamo ulteriori specificazioni.