Trovate microfibre sintetiche di plastica nell'acqua del rubinetto, nella birra e nel sale marino.

Non solo l'ambiente e gli oceani: anche l'acqua e gli alimenti base della nostra alimentazione risultano contaminati da microfibre. Il segnale che dobbiamo cambiare stile di vita è forte.

Oltre all'inquinamento da plastica negli oceani, nei laghi e nei corsi d'acqua, sale la preoccupazione per la plastica nel cibo, i condimenti e le bevande che stiamo consumando. Un nuovo studio pubblicato da PLOS la scorsa settimana, ha esaminato quantità di particelle di plastica trovate nell'acqua del rubinetto, nella birra e nel sale marino. Sono micro particelle che si staccano da oggetti più grandi, o che sono intenzionalmente prodotte in quelle dimensioni. Possono provenire da ogni tipo di fonte, come tessuti sintetici, tappeti, pneumatici per auto e capi di abbigliamento.

I ricercatori hanno analizzato 159 campioni di acqua di rubinetto provenienti da 14 paesi, 12 marche di birra prodotte usando acqua dei Grandi Laghi e 12 marche di sale marino commerciale, acquistate negli Stati Uniti ma prodotte a livello internazionale.

Si è scoperto che l'acqua del rubinetto aveva il più alto livello di contaminazione plastica (l'81% dei campioni conteneva frammenti), per lo più sotto forma di microfibre. "La media più alta per qualsiasi paese è stata trovata negli Stati Uniti con 9,24 particelle per litro, mentre i quattro più bassi erano quelli delle nazioni dell'Unione Europea."

Frammenti di plastica sono stati trovati in tutte e 12 le marche di birra testate. Queste birrerie attingono la loro acqua dai Grandi Laghi tramite l'acqua di rubinetto comunale, quindi anche queste fonti sono state testate.

Sia l'acqua di rubinetto comunale che le birre analizzate contenevano tutte particelle antropogeniche, ma non sembrava esserci alcuna correlazione tra i due, il che sembrerebbe indicare che qualsiasi contaminazione all'interno della birra non parte dall'acqua usata per preparare la birra stessa.

La birra dei marchi nazionali tendeva ad avere meno plastica, probabilmente perché filtrata per prolungare la durata di conservazione, mentre i birrai artigianali evitano il filtraggio eccessivo per preservare la genuinità.

Infine, sono stati trovati detriti di plastica in tutti i 12 marchi di sale marino testati. Questi provengono da mercati internazionali, acquistati negli Stati Uniti, e hanno mostrato una vasta gamma di livelli di contaminazione, con un valore compreso tra 46,7 e 806 particelle per kg.

Questo studio è importante perché copre un gap di dati nella ricerca sulle fibre di plastica. La maggior parte delle ricerche è stata condotta su frammenti macroscopici, ma questo studio ha rivelato che le fibre richiedono molta più attenzione, specialmente ora che sono nel nostro cibo.

Lo studio ci rivela che ogni giorno potremmo arrivare a consumare 100 minuscole particelle di plastica ad ogni pasto. A queste fibre, prelevate alla fonte, si aggiungono quelle presenti nelle nostre case, provenienti dai mobili e dai tessuti sintetici, le cui minuscole particelle di plastica si intrufolano nelle polveri domestiche e finiscono sui piatti.

La natura tossica della plastica è preoccupante. Dall'introduzione dello studio leggiamo: "Le materie plastiche sono idrorepellenti e sono note per adsorbire sostanze chimiche dall'ambiente [...] alcune delle quali sono note come sostanze tossiche per la riproduzione e altre come agenti cancerogeni."

La plastica può anche assorbire metalli e batteri, a volte a concentrazioni molte volte più elevate dei loro immediati dintorni. Alcune di queste sostanze chimiche organiche possono essere assorbite nelle viscere degli animali e rilasciare additivi sintetici, come gli ftalati, gli alchilfenoli e il bisfenolo A.

La preoccupazione per la contaminazione plastica è principalmente nel suo accumulo. L'acqua del rubinetto e il sale, in particolare, fanno parte di una dieta normale e sana e non possono essere eliminati dalla dieta nel tentativo di ridurre l'esposizione alla plastica.

La birra, certamente, può essere ridotta, anche se presumibilmente ciò influisce negativamente sulla qualità della vita. Scherzi a parte, si tratta di un potente promemoria sull'importanza di cambiare le nostre abitudini per allontanarci dall'uso della plastica ovunque sia possibile.