Dopo la cattura&stoccaggio di CO2, il sistema dei palliattivi ingegneristici al cambiamento climatico ha un nuovo, pericoloso contendente: la geoingegneria solare. Un settore che richiede un sistema di regole che ancora non c'è, e questo fatto potrebbe portare effetti indesiderati.

In arrivo esperimenti in scala reale con sostanze spruzzate nella stratosfera per fare barriera contro i raggi solari. I peggiori incubi dei complottisti delle scie chimiche si avverano.

Si chiama geoingegneria solare la faraonica tecnologia che mira a simulare artificialmente il raffreddamento atmosferico generato dalle eruzioni vulcaniche. La modalità è ancora più inquietante: iniettare nella stratosfera particelle di solfati in grado di riflettere una parte della luce solare.

L'aspetto più fastidioso di questa realtà è il fatto che ora dovremo dare ragione ai complottisti delle scie chimiche, che da anni gridano contro improbabili distribuzioni di sostanze chimiche nell'atmosfera. Se non altro, sono stati preveggenti.

Il problema è che, a detta dei suoi stessi fautori, questa tecnologia comporta rischi come la dispersione nell'atmosfera di acido solfidrico, dannoso per lo strato di Ozono che protegge il nostro pianeta dalla luce ultravioletta del Sole. I materiali alternativi, come acqua, carbonato di calcio, ossido di alluminio, non sono esenti da preoccupazioni.

Ma progetti faraonici generano aspettative faraoniche di compensi, per cui è annunciata tra pochi mesi una sperimentazione all'aperto. Lo ha rivelato il capo della Carnegie Climate Geoengineering Governance Initiative (C2G2), Janos Pasztor.

Pasztor, ex segretario generale delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, ha indicato nella sede dell'Arizona State University il probabile sito del primo esperimento al mondo di iniezione di aerosol stratosferico (SAI).

"Il prossimo anno, potremmo assistere al primo esperimento all'aperto al mondo sull'iniezione di aerosol stratosferico nei cieli sopra l'Arizona," ha dicharato Pasztor, non senza preoccupazione. Secondo Pasztor,ci sarebbe "urgente bisogno di una discussione aperta e inclusiva su come il mondo governerà la geoingegneria solare. Altrimenti, potrebbe esserci il pericolo di eventi che superano la capacità della società di rispondere con prudenza ed efficacia." Ecco, appunto. Perché non lasciar perdere?

La geoingegneria solare non rimuove il CO2 dall'atmosfera, e quindi potrebbe essere usata solo come supplemento, non come sostituto per ridurre le emissioni di gas serra. Vi sono molti rischi e incognite, secondo Pasztor, conseguenze ambientali, di giustizia, geopolitiche e di governance.

Con la SAI, gli aerosol vengono spruzzati nella stratosfera per riflettere la radiazione solare, raffreddando rapidamente la terra. La SAI è ancora nelle prime fasi di sviluppo e gli scienziati dicono che ci vorranno altri 15-20 anni perché la tecnologia sia completamente sviluppata. Ogni eventuale impiego su vasta scala di queste tecnologie avrebbe effetti planetari e porrebbe profonde sfide etiche e di governance. Pasztor ha avvertito che i rischi e i potenziali benefici della SAI non sono ancora sufficientemente compresi per consentire ai responsabili politici di prendere decisioni informate.

L'esperimento all'aperto proposto, denominato SCoPEx, è gestito da un gruppo di ricerca dell'Università di Harvard, che ha sottolineato che l'esperimento non rappresenta pericoli, a dir loro. Secondo il team di Harvard, infatti, i rischi determinati dalla quantità di aerosol rilasciati durante l'esperimento SCoPEx saranno centinaia di volte inferiori rispetto a un volo transatlantico di un aereo di linea commerciale. Nonostante questo, la governance di SCoPEx probabilmente stabilirà importanti precedenti.

"Mentre la geoingegneria solare passa dal laboratorio agli esperimenti all'aperto, le domande cruciali rimangono senza risposta," afferma Pasztor. "In che modo questo esperimento acquisisce legittimità presso altri scienziati? I gruppi della società civile e il pubblico, compresi quelli che si trovano nell'area dell'esperimento, hanno voce in capitolo? Quali sono le conseguenze per altri esperimenti proposti in questo paese o in altri paesi?"

Una preoccupazione comune è che tale discussione potrebbe distrarre la società dal lavoro essenziale di riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Il Congresso degli Stati Uniti ha tenuto un'audizione sulla ricerca sulla geoingegneria solare nel 2017 e una serie di documenti di ricerca hanno suscitato un crescente interesse dei media. Leggere parole caute e preoccupate come quelle di Pasztor tranquillizza un po', ma la sensazione è quella che provengano da chi ha interessi precisi nella tecnologia. La volpe a guardia del pollaio.