Per Natale l'offerta si diversifica: ecco in arrivo, come ogni anno, i gadget eco-tecnologici, perché anche gli eco-sensibili fanno festa. L'impressione, comunque, è che si voglia aumentare il controllo dei nostri acquisti attraverso le abitudini ricavate dagli elettrodomestici.

Alcuni aggeggi utili, altri infernali, per gli acquisti natalizi. Ma la svolta ecologista è un atteggiamento culturale, che deve venire da noi, e la tecnologia può aiutarci molto poco. E aiutare molto di più le multinazionali che ci controllano.

Sotto Natale, tradizionalmente si scatenano gli acquisti. Non sappiamo perché, ma la consuetudine è diventata in voga anche in luoghi che tradizionalmente non l'avevano mai adottata, come in Italia. Per cui la festa natalizia ha cambiato velocemente significato: dall'essere un momento di riflessione sul mistero del Dio fatto uomo, ha assunto rilevanza in termini commerciali ed economici, legata alla barbara usanza dello scambio di doni.

Un vecchio articolo di Voce of America narrava che, negli Stati Uniti, circa un quarto di tutta la spesa dei privati fosse effettuata nel periodo natalizio. Il nostro consiglio spassionato è, quindi, quello di evitare nella maniera più assoluta di fare acquisti in dicembre, approfittando poi delle svendite in gennaio nel caso di prodotti di cui proprio non possiamo fare a meno.

Da un sito che si occupa di ambiente e rifiuti, il consiglio dovrebbe essere quello di acquistafre il meno possibile (ridurre, la prima R del risparmio energetico, vedi Le 5 erre, ovvero le categorie energetiche del riuso), ma se proprio non si può sottrarsi al mantra dell'acquisto selvaggio, suggeriamo qualcosa che ci aiuti a risparmiare energia. Ma attenzione: meglio distinguere l'automazione dall'IoT, ovvero Internet delle Cose.

Un attrezzo sicuramente vantaggioso e dal costo irrisorio sono i termostati digitali programmabili. Una categoria che sta prendendo piede è quella del termostato intelligente. I termostati intelligenti imparano il vostro comportamento nel tempo e adeguano le temperature di conseguenza. Possono anche essere controllati da remoto e anche attivati ​​dal GPS sul telefono in modo che la casa si scaldi o si raffreddi quando ci si trova a una certa distanza sul luogo di partenza. E qui veniamo all'avvertimento di poco sopra: l'invasività delle tecnologie IoT sul controllo degli esseri umani lascia un po' perplessi: ci si potrebbe accontentare di una via di mezzo (magari senza GPS!). Tutti i termostati intelligenti tracciano il consumo energetico e forniscono una varietà di rapporti e dati (a voi, ma non solo).

A questa categoria possiamo aggiungere le prese elettriche intelligenti: controllata da un'app (aridaje!), una presa intelligente consente di controllare da remoto qualsiasi cosa vi colleghiate. Le prese intelligenti sono un modo relativamente semplice per trasformare i dispositivi "stupidi" in qualcosa di intelligente.

Si ottengono significativi risparmi quando vi colleghiamo dispositivi come la TV o il decoder, che consumano energia in modalità standby, in modo che si spengano automaticamente quando non si usano. Le prese intelligenti possono anche aumentare la sicurezza domestica accendendo e spegnendo le luci a intervalli casuali quando siamo lontani.

Proprio come gli altri dispositivi domestici intelligenti, si possono impostare gli orari per accendere automaticamente le luci, oppure la caffettiera (elettrica), quando è il momento di alzarsi dal letto. Alcune smart plug fanno un passo avanti e forniscono informazioni (a voi, ma non solo) sul consumo energetico dei vostri dispositivi. Ma forse non è il caso di spingersi tanto avanti.

E qui veniamo alla questione: siamo proprio sicuri che l'IoT (Internet of Things, internet delle cose) sia un passo verso un mondo migliore? Vi sono numerosi dubbi circa gli sviluppi della rivoluzione dell'ubiquitous computing. Le maggiori critiche riguardano due aspetti: la sicurezza e la privacy.

Per quanto riguarda la sicurezza, è indubbio che ci si sta muovendo verso l'automazione integrale senza un'adeguata preparazione dei produttori e soprattutto degli utenti. La vulnerabilità di queste macchine da attacchi di pirati informatici ne è la prova maggiore: due anni fa un attacco hacker partito da telecamere e apparecchi di videoregistrazione intelligenti ha piegato l'intera Internet (vedi articolo su hwupgrade).

Per quanto riguarda la privacy, il discorso è ancora più spinoso. Secondo Wired, "ciò che stiamo per perdere è la nostra privacy. Anzi, è anche peggio. Non soltanto non avremo più privacy, ma dovremo star buoni a guardare mentre il concetto stesso di privacy verrà sconvolto sotto il nostro naso."

Gli elettrodomestici intelligenti possono mettere a repentaglio il controllo di ognuno sulla sua vita. Non è possibile prevedere come saranno utilizzati questi strumenti così potenti, che accumulano potere in maniera sproporzionata nelle mani di poche aziende che cercano vantaggi economici o di governi che aspirano ad un controllo ancora maggiore.

L'Internet delle Cose ci renderà probabilmente più difficile controllare le nostre vite, e mentre noi diventiamo sempre più trasparenti per grandi corporazioni e istituzioni governative, esse diventano sempre più torbide.

In qualche modo le leggi obbligano a fare in modo che gli utenti siano in grado di dare consenso informato al raccoglimento dei dati. Gli utenti, però, hanno a disposizione tempo e conoscenze tecnologiche limitate, e di solito si limitano a confermare spunte già impostate sul "yes" a moduli per lo più incomprensibili.