Non più ampi spazi, lusso e tecnologie costose. Le case ecologiche abbandonano la borghesia ricca e propongono microabitazioni spartane. Un'unità demo in mostra presso l'UN Plaza di New York fino al 18 luglio.

In mostra a New York il primo esemplare di un progetto del Centro per gli ecosistemi in architettura e ONU-Ambiente. Un modulo autonomi di 22 mq.

Com'è il futuro dell'abitazione? Piccolo, economico e totalmente sostenibile. Il Centro per gli ecosistemi in architettura e ambiente ONU della Yale University, in collaborazione con vari enti, mette in mostra il modulo di eco living (vita ecologica), una piccola casa sperimentale che funziona interamente con energia rinnovabile.

L'unità abitativa si propone di migliorare la notoriamente cattiva pagella ambientale del settore abitativo. Si basa su una lista di sistemi sostenibili per generare e risparmiare energia, come la raccolta dell'acqua, la depurazione dell'aria con le piante, la ventilazione incrociata passiva e un'infrastruttura di micro agricoltura. Tutti i sistemi lavorano insieme per garantire che la casa generi più energia di quanta ne consumi.

Il tetto è ovviamente un sistema solare, fotovoltaico per alimentare gli apparecchi del modulo e l'illuminazione, nonché termico per il riscaldamento passivo. Il sistema idrico è in grado di catturare l'acqua piovana e generare acqua potabile dall'umidità dell'aria. Nel frattempo, un muro verde interno è progettato per purificare l'aria e il muro esterno fornisce molte piccole basi per la micro-agricoltura.

Come si vede, gli sforzi tecnologici ci sono, ma non per l'inutile sfoggio eco-fighetto di elettronica e domotica, ma per questioni ben più importanti come l'acqua, l'energia e il calore, utilizzando il principio della bioimitazione.

L'innovazione maggiore è comunque lo spazio: tutta l'abitazione è compresa in 22 metri quadri, mostrando che la ricerca di sostenibilità riguarda non solo l'ambiente, ma anche il portafoglio.

Per ora, il modulo di vita ecologica è visibile e toccabile all'ONU Plaza di New York come prova di concetto, ma il team ha in programma di costruire altre dimostrazioni, progettate per rispondere a diverse condizioni climatiche, come quella prevista in Kenya, sede di ONU Ambiente.
Questo tipo di innovazione non interesserà, crediamo, la fetta più proficua del mercato delle case intelligenti, ovvero la upper-class. Per cui crediamo che lo sviluppo del progetto sarà alquanto travagliato e ignorato dai media di settore.

Tuttavia, crediamo che, in un futuro non lontano, questo sistema potrebbe guadagnare consensi, una volta convinti segmenti di mercato meno abbienti ma ben più numerosi degli attuali acquirenti di case-bio.