Prime critiche pesanti al pacchetto economia circolare che sta affrontando il suo iter nel parlamento UE. La clamorosa mancanza dei fanghi di depurazione suona come una bocciatura per l'intera filiera delle acque, oltre che un immeritato sostegno agli inceneritori.

I fanghi di depurazione sono una preziosa fonte di sostanze nutritive riciclabili per la produzione di fertilizzanti. Secondo il gruppo di lavoro sui rifiuti EUREAU, la Commissione manca un'occasione d'oro escludendoli dal regolamento-fertilizzanti.

I fanghi di depurazione non sono menzionati come fonte di nutrienti riciclabili nel progetto di revisione della Commissione europea del regolamento di fertilizzanti.

Secondo Arne Haarr, presidente del gruppo di lavoro sui rifiuti EUREAU risorse idriche, "si tratta di una mancanza grave da parte della Commissione. L'esplicita esclusione dei fanghi di depurazione come materia prima per fertilizzanti significa rinunciare a una potente fonte di nutrienti utili."

La Commissione, sostiene Haarr dal sito Euractiv, deve definire i criteri di qualità del prodotto finale, non limitare il materiale in ingresso: "In che modo l'esecutivo intende raggiungere l'obiettivo di riciclare il 30% di fosforo senza considerare i fanghi di depurazione come un materiale in entrata?"

L'aggiunta di fanghi di depurazione come componente di compost e digestati contribuirebbe ad aumentare non solo il fosforo in Europa, ma anche gli altri "elementi positivi" come carbonio organico, azoto, micronutrienti e struttura per il terreno, la mancanza dei quali è il motivo della bassa fertilità dei suoli europei oggi.

"Non vi è alcuna ragione valida per escludere i fanghi di depurazione," continua Haarr. "Come conseguenza della direttiva sui fanghi di depurazione e della REACH, la qualità dei fanghi di depurazione è notevolmente migliorata negli ultimi anni. Le misure a lungo termine mostrano che le concentrazioni di metalli pericolosi nei fanghi di depurazione sono drasticamente diminuite."

In molti casi, la qualità dei fanghi di depurazione soddisfa già i parametri tecnici elencati nell'allegato del regolamento fertilizzanti proposto. Escludendo tutti i fanghi di depurazione non si limita solo gravemente la possibilità di riciclare una fonte importante di nutrienti per i fertilizzanti UE, ma si incentiva pericolosamente la strada dei fanghi verso soluzioni come l'incenerimento, costose sia economicamente che per l'ambiente.

La gestione e il controllo dei fanghi alla fonte sono disponibili ed efficienti. Consentono elevati tassi di riciclo dei nutrienti attraverso la produzione di prodotti a base di fanghi di depurazione di qualità. Un buon esempio è il sistema di certificazione svedese chiamato REVAQ. È gestito da Swedish Water & Waste Water Association (associazione svedese delle acque), dalla Federation of Swedish Farmers (gli agricoltori svedesi), dalla Swedish Food Federation and the Swedish Food Retailers Federation (le federazioni dei produttori e dei dettaglianti di cibo), in stretta collaborazione con l'Agenzia svedese per la protezione dell'ambiente.

Questo consorzio di autorità nazionali in diversi settori dà fiducia e genera un ottimo prodotto finale. Ciò è reso possibile attraverso l'attuazione di diverse misure di controllo alla fonte, impedendo ai metalli pesanti e ad altri contaminanti di entrare nelle fogne, garantendo il riciclo sicuro di sostanze nutritive per i terreni agricoli.

Uno dei fattori principali che stanno dietro REVAQ è quello di aumentare il ricircolo dei nutrienti. Particolare attenzione viene data a micronutrienti, fosforo, azoto, e alla sostanza organica, che sono componenti importanti dei fertilizzanti e che contribuiscono al miglioramento della qualità del suolo.

Nel 2015, il digestato REVAQ certificato ha riutilizzato quasi 3.000 tonnellate di fosforo, di cui 1.300 tonnellate sono state utilizzate nel settore agricolo.

"La Commissione perde un'occasione d'oro escludendo i fanghi come materia prima per fertilizzanti," continua Haarr, "una debacle importante per l'economia circolare. Sollecitiamo le istituzioni dell'UE di riconsiderare questa esclusione."

Occorrerebbe lavorare per dissipare i timori di qualsiasi potenziale contaminazione. Gli operatori dell'acqua hanno la capacità di fornire la tracciabilità e garantire la sicurezza dei fanghi che potrebbero essere utilizzati in agricoltura. La Commissione dovrebbe legiferare per garantire gli standard di qualità dei prodotti finali fertilizzanti, non limitare il potenziale di riciclo dei nutrienti.

I politici stanno trascurando gli sforzi degli operatori dell'acqua per produrre una buona qualità di fanghi e stanno indirettamente promuovendo l'incenerimento. Alla fine, i cittadini europei dovranno sostenere i costi di questo spreco. Conclude Haarr: "Perché dovremmo alzare barriere per il riciclo di una delle principali fonti di nutrienti in Europa?"