La Svezia si affida alla bioimitazione per trattare i rifiuti da cibo.

L'Università di Agraria di Uppsala costruirà un impianto pilota per utilizzare le larve come strumento di distruzione dei rifiuti organici.

La natura utilizza da miliardi di anni la decomposizione della sostanza organica per chiudere il cerchio della vita. E lo fa utilizzando tutte le forme viventi, anche le larve di insetti.

Questo è ciò che sta accadendo in Svezia, dove tecnici lungimiranti, scegliendo proprio di imitare i meccanismi naturali, hanno scelto un metodo a prima vista disgustoso per lo smaltimento dei rifiuti: l'utilizzo delle larve per decomporre i rifiuti alimentari.
Secondo un progetto dell'Università di Agraria di Uppsala (SLU), dare i rifiuti alimentari in pasto alle larve offre numerosi vantaggi rispetto ad altri metodi di smaltimento di questi rifiuti.

Il progetto è stato recentemente finanziato per proseguire e costruire un impianto pilota nella città svedese di Eskilstuna, dove milioni di larve affamate mangeranno almeno una tonnellata di rifiuti alimentari al giorno.

Björn Vinnerås, professore di tecnologia del riciclaggio presso SLU, in una intervista ad una radio svedese, ha affermato che con questo metodo si possono prendere due piccioni con una fava, smaltendo i rifiuti umani e producendo mangime per gli allevamenti avicoli.

L'impianto di prova che si trova proprio presso l'Università, vede consumare dalle larve un chilo di rifiuti alimentati al giorno, per questo motivo puntano alla scalata di una tonnellata giornaliera costruendo appunto l'impianto pilota.

Per arrivare alla tonnellata, come ha spiegato Björn Vinnerås, vi è bisogno di almeno mezzo milione di larve ogni giorno.

Si pensa che questo metodo di compostaggio con le larve possa diventare un'interessante opzione sia per i comuni che per le industrie. Secondo il professore, è tecnicamente molto più facile della costruzione di un impianto di biogas.

Un altro punto da considerare è la crescente domanda di proteine, molto costose oggi sul mercato, che in questo caso possono essere estratte e utilizzate nei mangimi.

Vi è solo un problema: al momento nell'UE è ancora vietato nutrire gli animali da allevamento con insetti allevati su sostanze di origine animale.

Tuttavia, Vinnerås sta aspettando una modifica della normativa, a causa della pressione degli agricoltori che vogliono utilizzare gli insetti come integratori di proteine a basso costo.

L'impianto pilota sarà terminato il prossimo autunno, grazie ai finanziamenti pervenuti da Eskilstuna Energia e dall'Agenzia svedese per la protezione dell'ambiente.

Ci si chiede per quale motivo si sia arrivati al 2017 per vedere un impianto del genere, dopo decenni spesi dietro a inutili inceneritori, impianti di biogas, cogeneratori e via dicendo.

La risposta è che forse gli impianti che imitano la natura sono troppo semplici ed economici, per cui non generano un volume elevato di sprechi, tangenti e lavori parassitari a corredo.