Un'artista inglese decide di sfruttare la sua fantasia per dare una seconda possibilità ai materia di scarto.

Jane Perkins trasforma piccoli oggetti dimenticati in opere d'arte, spesso riproduzioni creative di opere famose.

In questa epoca di falsa opulenza siamo davvero circondati da una marea di ciarpame. Gli oggetti inutili che abbiamo nelle nostre case spesso non fanno altro che diventare soprammobili da spolverare, occupano spazio e creano confusione: mollette rotte, vecchia bigiotteria senza accompagnamento, bottoni e perline.

In altre epoche il consiglio sarebbe stato quello di conservare, oggi sappiamo che, chiusi in un cassetto, questi oggetti reclamerebbero il diritto di esistere, quindi li cestiniamo senza pensare di poter dar loro una seconda possibilità, una seconda vita e un nuovo scopo.

Alcuni artisti si piccano di usare queste cianfrusaglie in luogo di tele e colori, tra essi annoveriamo tal Jane Perkins, inglese amante della magia.

Con le mani ci sa fare, ma soprattutto utilizza esclusivamente materiali che sono destinati al cestino o dimenticati nei posti più reconditi delle nostre case: pezzetti di vecchie Lego, conchiglie raccolte durate una lontana vacanza estiva, posate usa e getta e tutto quello che potrebbe soddisfare la sua fantasia.

Inizia a produrre cosi artistici nel 2006, dopo che la vita da infermiera e mamma la conducono a prendere un diploma in una materia dal nome impronunciabile (Textiles). Dopodiché si dedica all'arte in modo innovativo ma allo stesso tempo ecologico, per arrivare poi alla presentazione della tesi sull'applicazione di materiali da riciclo nell'arte e nel design.

Le sue prime creazioni sono delle piccole spille realizzate con giocattoli rotti, bottoni e gioielli dismessi. Una volta presa la mano arriva a realizzare il suo primo quadro dal titolo "The Queen: Made in China", che ha portato poi ad altre numerose opere.

Si è divertita nel riprodurre opere famose, come quelle di Vincent Van Gogh e Monet, ma anche ritratti e fotografie di artisti famosi, icone e personaggi politici contemporanei.

Due opere molto importanti per lei sono state il ritratto di Mandela e quello della Regina Elisabetta, che le hanno permesso di ricevere nel 2009 il premio "People's Vote" all'Open Art Exhibitions. Ogni dipinto è interamente realizzato con materiali di scarto, sfruttando tutte le sfumature di ogni oggetto usato senza l'utilizzo di pittura o colori aggiuntivi.

Un'artista sicuramente ricca di sensibilità per la combinazione dei colori, in grado di programmare le diverse sfumature e unirle in modo naturale creando un effetto ottico spettacolare.

Sul suo blog, Jane Perkins si descrive come una "remaker", che prende ispirazione dagli oggetti e li trasforma in qualcosa di nuovo, facendo intendere che trasformare e ridare vita aiuta non solo noi, le nostre case e i nostri spazi, ma anche l'ambiente che ci circonda.