L'attività umana e i cambiamenti climatici stanno mettendo a repentaglio numerose specie di pipistrelli.

Nuovi studi hanno evidenziato il pericolo imminente per diverse specie di pipistrelli, minacciate sia dall'attività umana che dal riscaldamento globale.

L'insorgere negli ultimi anni di una malattia chiamata "sindrome del naso-bianco", ma non solo, ha portato alcuni ricercatori a cercare di tracciare i movimenti dei pipistrelli, per capire e cercare strumenti in grado di salvare questi particolari animali. La sindrome del naso-bianco, è un'infezione fungina arrivata negli USA dall'Europa nel 2006 che ha ucciso più di 6 milioni di pipistrelli.

Con la moria di questi mammiferi nel Nordamerica, è cresciuto l'allarme sulla criticità di alcune specie, in quanto questi animali aiutano a impollinare le piante e a ridurre il numero di insetti.

Vi sono altre cause che mettono a repentaglio la vita dei pipistrelli: il riscaldamento globale, associato ai cambiamenti climatici, che influenza la capacità dei pipistrelli di volare nel buio, e la mano degli esseri umani che stanno distruggendo gli habitat naturali di questi animali, tagliando le foreste in cui vivono e cacciandoli.

Un altro grande problema che questi animali sono costretti ad affrontare è la carenza di cibo. Tenendo presente che i pipistrelli si nutrono di insetti, numerosi studi hanno purtroppo dimostrato che le popolazioni di insetti stanno diminuendo, anche all'interno delle aree protette.

Paradossalmente, alcuni dati hanno anche evidenziato il fatto che alcuni insetti possono essere nocivi per i pipistrelli: quando questi mammiferi entrano in contatto con i pesticidi spruzzati per eliminare insetti dannosi, mangiandoli, si ammalano. I ricercatori e i biologi stanno studiando sistemi, come speciali lampade a raggi UV e registratori acustici, in grado di tracciare i pipistrelli per poter capire le loro abitudini e identificare le criticità che li mettono a repentaglio.

Anche in Italia abbiamo un lampante esempio della crisi dei pipistrelli nelle zone del Trentino Alto Adige, dove numerose specie sono in declino per colpa delle attività umane, come appunto l'utilizzo di pesticidi in agricoltura che hanno decimato innumerevoli popolazioni di insetti.

Quindi, oltre a sottrarre cibo a questi mammiferi trentini, si stanno anche frammentando i loro habitat (e anche quelli di altri animali), limitando i loro siti di riproduzione preferiti (come alberi cavi nei boschi o vecchi casolari). Ci domandiamo: se i pipistrelli, mammiferi utili e discreti, si mangiano gli insetti, perché utilizziamo insetticidi per uccidere insetti, ma anche pipistrelli?

Questi animali notturni, grazie alla loro complessità, fragilità e tenacia, sono alfieri di una biodiversità minacciata. In Italia, esistono ben 30 specie, di cui almeno la metà a rischio di estinzione. Negli ultimi anni, è stata registrata la scomparsa di molte colonie e una diminuzione delle popolazioni.

Imparare a convivere con questi animali è molto importante, perché oltre a impollinare le piante, arrivano a mangiare 3000 zanzare in una sola notte di caccia. Quindi è ottimale porre attenzione a non metterli in pericolo come specie.

Un invenzione utile nel campo di questi mammiferi è la "Bat Box", scatole che si posizionano sul terrazzo e che offre loro riparo.