Ci sono marchi famosi dietro l'inquinamento causato dalle fabbriche di viscosa in Asia.

H&M, Zara e Marks&Spencer in fabbriche produttrici di viscosa in Cina, Indonesia e India, stanno inquinando e danneggiando la salute e l'ambiente.

Secondo un nuovo rapporto della Changing Markets Foundation, alcuni importanti marchi del settore della moda sono protagonisti dell'inquinamento causato da fabbriche produttrici di viscosa. La viscosa, venduta come alternativa sostenibile al cotone e al poliestere, spesso viene utilizzata perché è più economica e più durevole della seta, soprattutto nella realizzazione di abbigliamento. Gli esperti affermano che è facile trovarla sia in abiti da 10 euro come in quelli da 2000 euro.

Gli studiosi della Changing Markets Foundation hanno visitato 10 luoghi in cui viene prodotta in Cina, India e Indonesia, e hanno riscontrato gravi danni ambientali, tra cui acqua inquinata da contaminanti non trattati e inquinamento atmosferico. Tra i marchi colpevoli vi sono H&M, Intex (proprietario di Zara), Marks&Spencer e Tesco.
La maggior parte di questi marchi ha riconosciuto che gli impatti derivati dalla produzione di viscosa sono un problema a livello industriale e affermano che stanno studiando un sistema per una produzione più responsabile.

Conosciuta anche come Rayon, la viscosa è costituita da cellulosa o pasta di legno, solitamente morbida come quella del faggio, del pino e dell'eucalipto. Renee Cuoco, responsabile del Centro per la Moda sostenibile presso il London College of Fashion, ha affermato che anche se la viscosa è costituita da alberi in crescita e rigenerazione generalmente rapida, l'impatto sulle fonti di legno varia notevolmente, e può essere grave.

La produzione della viscosa è pesante anche a livello chimico. Al centro del processo vi è il solfuro di carbonio, un liquido altamente infiammabile. Il rapporto cita la prova che il solfuro di carbonio danneggia sia la salute dei lavoratori in fabbrica che le persone vivono vicino agli impianti di viscosa. Questa tossina, è stata correlata a malattie cardiache e coronariche, difetti alla nascita, condizioni cutanee e cancro.

Storicamente, il suo utilizzo ha causato gravi problemi di salute mentale ai lavoratori esposti a livelli elevati della tossina. Altri prodotti chimici tossici usati nella produzione della viscosa sono l'idrossido di sodio, meglio conosciuto come soda caustica, e l'acido solforico.

La Changing Markets Foundation, ha visitato sei stabilimenti produttivi in Cina e ha detto che i ricercatori hanno trovato prove di inquinamento dell'acqua e dell'aria, oltre a gravi ripercussioni sulla comunità locale. Il rapporto cita Jiangxi, una provincia nel sud-est della Cina, dove la produzione di viscosa ha contribuito all'inquinamento del più grande lago d'acqua dolce cinese, Poyang, uccidendo la vita acquatica.

Una delle fabbriche visitate nella provincia orientale di Shandong è stata la Shandong CHTC Helon Company che secondo la Changing Markets Foundation, fornisce H&M, Inditex (Zara) e Marks&Spencer.

Il rapporto afferma che le zone residenziali nelle vicinanze della fabbrica sono inquinate a causa dei livelli di solfuro di carbonio tre volte superiori al limite consentito. Secondo la relazione, i residenti hanno spiegato ai ricercatori che l'acqua dal loro pozzo è diventata inaccessibile a causa dell'inquinamento.

L'impianto di Shandong Helon ha affrontato numerose critiche in passato per emissioni eccessive di inquinanti atmosferici. È stato sottolineato dall'Istituto per gli Affari Pubblici e Ambientali, l'ONG fondata dal ricco ambientalista cinese Ma Jun, che si tratta di una società che supera regolarmente le soglie massime di inquinanti nello scarico.

Natasha Hurley, responsabile della campagna di Changing Markets, accusa l'industria della moda della troppa rapidità nella trasformazione delle linee di prodotto. Secondo lei, i produttori di viscosa hanno una responsabilità enorme, ma ciò che è diventato sempre più chiaro è che i distributori stanno mettendo una grande pressione sui produttori in quanto chiedono loro di tagliare i costi e i tempi di consegna. Una pressione proveniente dai marchi stessi che sta creando una situazione insostenibile sia a livello sociale che ambientale.

In risposta alla relazione, Ida Ståhlnacke di H&M ha detto che i risultati l'hanno allarmata. H&M si dice attento alla natura chimica della produzione di viscosa e stanno lavorando con un consulente esterno per valutare le loro catene di approvvigionamento.
Un portavoce di M&S ha affermato che la società è preoccupata e ha inserito la riduzione dell'uso di prodotti chimici nella lavorazione di viscosa nel suo ordine del giorno. Essi sostengono di incoraggiare già i fornitori a produrre più responsabilmente o in modo più sostenibile.

Inditex invece, afferma che sono in continuo contatto con i fornitori per migliorare il sistema e assicurare che vi siano pratiche sostenibili. Tesco ha preferito non rilasciare commenti sui suoi fornitori. Secondo un loro portavoce, il rivenditore è impegnato ad abbandonare i processi che utilizzano prodotti chimici pericolosi e lavora a stretto contatto con i suoi fornitori su queste tematiche.

Per Natasha Hurley della Changing Markets Foundation, i marchi non stanno assolutamente facendo nulla di tutto questo. Secondo quanto ha rivelato l'indagine, la trasparenza non necessariamente accompagna una produzione più sostenibile. La relazione chiede che il solfuro di carbonio venga completamente eliminato dal processo di produzione di viscosa e che tutta la produzione si verifichi in un sistema a ciclo chiuso che elimini alla radice lo scarico chimico e prevenga danni ai lavoratori e all'ambiente.