Inondazioni sempre più frequenti, dovute ai cambiamenti climatici, pongono il problema del drenaggio delle acque piovane, soprattutto in città. Tutti, cittadini, imprese e pubblica amministrazione sono coinvolti nella creazione, gestione e miglioramento delle infrastrutture verdi.

Cosa sono, e come devono essere gestiti i boschi urbani, i tetti verdi, i giardini di pioggia, gli stagni di ritenzione e i canali drenanti. Le regole d'oro per una pacifica convivenza col pianeta.

Le aree urbane sono formate sostanzialmente da manufatti impermeabili, veri e propri canali sotto forma di edifici, strade asfaltate, parcheggi e marciapiedi. L'impervia natura di queste superfici porta a ruscellamenti durante i periodi di precipitazione pesante.

Fino al 55 per cento delle precipitazioni nelle aree urbane se ne va immediatamente in maniera spesso violenta. Anche i terreni compattati con scarso drenaggio contribuiscono al deflusso. La violenza di questo drenaggio comporta l'erosione di pendii e altre superfici naturali, il sovraccarico dei sistemi di trattamento delle acque reflue urbane e l'introduzione di inquinanti (prodotti chimici, oli, fertilizzanti) nei corpi ricettori dell'acqua, come fiumi, torrenti, laghi, mare. Esempi di inquinanti comuni sono il rame da pastiglie freni, pesticidi, piombo e zinco da materiali per tetti, fosforo e azoto da fertilizzanti.

Gli alti livelli di fertilizzanti nell'acqua, in particolare il fosforo, possono portare all'eutrofizzazione, che è l'accumulo di sostanze nutritive nei corpi ricettori dell'acqua. Conseguenza dell'eutrofizzazione sono le fioriture algali alimentate da microrganismi. Quando questi microrganismi muoiono, l'ossigeno nell'acqua viene esaurito e quindi pregiudica la vita per i pesci e altri animali selvatici acquatici.

La gestione delle acque piovane ottimale è quella degli ambienti naturali come foreste, campi aperti e zone umide. Il terreno è più permeabile e consente un'efficace infiltrazione d'acqua riducendo così lo scarico. Per simulare questo fenomeno all'interno del tessuto urbano, l'infrastruttura verde sta diventando sempre più un'alternativa popolare alle infrastrutture "grigie" tradizionali.

Per definizione, l'infrastruttura verde è quell'insieme di "funzionalità costruite che utilizzano sistemi viventi e naturali per fornire servizi ambientali, come la cattura, la pulizia e l'infiltrazione delle acque piovane, creare habitat per la fauna selvatica, ombreggiatura e raffreddamento di strade e costruzioni, e rallentare il traffico." Tra i vantaggi delle infrastrutture verdi vi sono la mitigazione della temperatura nelle aree urbane, il miglioramento dell'estetica di strade e marciapiedi e la riduzione del deflusso delle acque piovane. Esistono diversi tipi di infrastrutture verdi che possono essere utilizzate nelle aree urbane. Parliamo di foreste urbane, tetti verdi, giardini di pioggia e canalizzazione drenante.

Le foreste urbane sono le cinture verdi composte da alberi e da altri sistemi boschivi, alberi municipali e alberi da strada nonché quelli situati in paesaggi residenziali. È prezioso piantare gli alberi come un investimento a lungo termine quando vengono sviluppati nuovi quartieri. La capacità delle foreste urbane di ridurre il deflusso delle acque piovane, raffreddare l'aria ambiente e aumentare i valori delle proprietà è stata documentata in molte città.

Conosciuti anche come giardini sul tetto, i tetti verdi (vedi Tetti verdi crescono) sono utili per ridurre l'effetto 'isole di calore'. Nelle aree urbane, gli edifici riflettono il calore del sole e aumentano le temperature ambientali rispetto alle aree più densamente vegetate. Un tetto verde può essere costruito piantando vegetazione come il rivestimento del terreno, un tappeto erboso, cespugli o piccoli alberi. Possono anche essere costituiti da colture orticole comunali che possono essere consumate dai residenti dell'edificio. Le piante selezionate dovrebbero essere a bassa manutenzione con la capacità di tollerare i periodi asciutti e le fluttuazioni di temperatura. Oltre a migliorare l'estetica e modificare il deflusso delle acque di scarico, possono ridurre le temperature del tetto attraverso evapotraspirazione. In una giornata di sole, un tetto verde sarà più fresco rispetto ad un tetto tradizionale anche di 40 gradi Celsius.

La costruzione del tetto verde avviene con diversi strati sopra il tetto esistente. Lo strato superiore è lo strato vegetale costituito da un mezzo con bassa densità di massa per ridurre i carichi di peso e poroso per consentire l'infiltrazione d'acqua. Al di sotto c'è uno strato di filtrazione che consente la filtrazione dell'acqua e trattiene il supporto vegetale nello strato superiore. Al di sotto di questo è uno strato di drenaggio che porta l'acqua a un serbatoio di stoccaggio e protegge il tetto, tipicamente una membrana impermeabilizzante.

Un'altra struttura efficace e gradevole per creare una zona umida in miniatura in una zona residenziale è costituita dai giardini pluviali. Si tratta di un'area altimetrica depressa che raccoglie l'acqua piovana da un tetto o da una strada creando una zona umida immersa nel terreno. È opportuno popolarla di piante adatte a quel tipo di microclima. Lo stesso concetto si applica agli stagni di ritenzione, più frequenti fuori città, che catturano l'acqua piovana e consentono l'infiltrazione lenta.

Queste strutture andrebbero corredate da sistemi di trasporto di acque piovane diverse da quelle delle acque nere (BioSwales). Gli ingegneri idraulici sono stati per troppo tempo affetti dalla 'sindrome di Thelma e Louise'. L'acqua, quando non è inquinata, non deve correre a tutta velocità verso il burrone, ma essere assorbita lentamente. Il tempo e i disastri hanno mostrato che per le acque bianche i canali veloci e impermeabilizzati sono solo una fonte di danni. Il concetto oggi deve essere lo stesso dei giardini di pioggia e degli stagni di ritenzione.

Il terreno dovrebbe essere poroso per consentire un tasso di infiltrazione adeguato alla massa di acqua da gestire. Può essere costituito da sabbia, compost, terriccio, perlite o vemiculite per migliorare il suolo. Occorrerebbe favorire in questi canali una vegetazione costituita da grandi erbe o piante legnose profondamente radicate per consentire la filtrazione di inquinanti eventuali e consentire l'infiltrazione d'acqua.

Occorre essere generosi con la superficie dei canali: complessivamente dovrebbe essere l'1 per cento della superficie totale da cui riceverà acqua di pioggia, secondo uno studio effettuato dall'Università della Florida. Ma soprattutto, è imperativo che siano seguite le buone pratiche di manutenzione per mantenere l'efficacia del drenaggio.