La CE lancia un nuovo sistema per rafforzare le politiche ambientali: l'ultima speranza dell'Italia in temi di ecoinnovazione.

La Green economy sembra essere l'ultima chance per l'Italia per accrescere nel settore ecoinnovativo.

Scegliere di investire nella green economy potrebbe farci risparmiare 50 miliardi di euro sia sui costi ambientali che su quelli sanitari, oltre ad accrescere notevolmente le Pmi.

Un esempio sono le 385 aziende italiane già attive in questo nuovo ambito e che manifestano tassi di esportazione e innovazione molto superiori rispetto a quelli dei settori tradizionali.

Ad affermare questi dati è proprio l'Ue in un documento sull'attuazione delle politiche ambientali di ogni singolo Stato. Sulla base di queste informazioni, la Commissione europea ha studiato un nuovo sistema in grado di migliorare sia l'applicazione che l'efficienza delle normative.

Uno strumento che sembra essere l'ultimo appiglio per un Paese come l'Italia, ancora in ritardo sul tema dell'ecoinnovazione.

Infatti, è stato investito solo l'1,3 % in Ricerca e sviluppo, a differenza della media europea (2%). Sicuramente la colpa è della mancanza di denaro per finanziamenti, ma anche di risorse umane qualificate e di aziende tecnologicamente avanzate.

Eppure, decidere di investire in questo settore potrebbe essere la fortuna per le Pmi, il cuore dell'economia italiana.

Le aziende italiane, sia piccole che medie, mostrano risultati al di sotto della media europea sulla base delle prestazioni ambientali: solo il 15% ha investito in servizi e prodotti ecoinnovativi.

Stiamo quindi nascondendo un tesoro che potrebbe creare posti di lavoro sia in ambito ecologico che in tutti quei settori su cui si fonda il Belpaese.