Italia ancora agli inizi, ma non manca molto alla nascita di nuove applicazioni già in analisi.

Il Food waste, ovvero lo spreco di cibo è uno dei temi più discussi. Le tecnologie future saranno un contributo alla lotta contro questo fardello italiano e non solo.

Lo spreco di cibo, chiamato anche Food waste, è un enorme problema: secondo una statistica del FAO (Food Agricolture Organization), ogni anno le tonnellate di cibo sprecato in tutto il mondo ammontano a 1,3 miliardi.

In Italia, gli alimenti cestinati valgono 13 miliardi di euro l'anno, avendo un impatto sulle emissioni di anidride carbonica davvero notevole: 4 milioni di tonnellate.

L'Osservatorio DBJWatch, che ha il compito di controllare l'innovazione italiana nel settore turistico e del cibo, ha recentemente pubblicato una ricerca sul food waste, chiamata Digital Technologies for Food Waste Reduction, effettuata da Fabio Fraticelli, Postdoctoral Research Fellow presso l'Università Politecnica delle Marche e coordinatore scientifico dell'Osservatorio, e Chiara Corbo, Ricercatrice presso l'Osservatorio Smart AgriFood.

La ricerca ha studiato e poi definito le tecnologie più importanti attive ora nel nostro Paese, analizzando in particolare le piattaforme web e le applicazioni per smartphone, che consentono la nascita di comunità online per recuperare gli alimenti in eccesso e redistribuirli per evitare che diventino spreco alimentare.

Un fenomeno che sta avendo successo in tutto il mondo: Foodsharing, ad esempio, ha salvato circa 5.000 tonnellate di cibo.

In Italia invece, siamo ancora agli inizi ma si stanno già studiando interessanti applicazioni create appositamente per lottare contro il food waste, come Ratatouille, My Foody, Senza Spreco Last Minute Sotto Casa, Breading, Bring the Food, I Food Share, S-cambia cibo, Next door help.

Le tecnologie digitali, in futuro, potranno essere grandi contributi per lottare contro gli sprechi alimentari, essendo in grado di facilitare la comunicazione e mettere in contatto sia le persone che le aziende che possiedono cibo in eccedenza, semplificando anche l'interazione e riducendo il food waste.