Ricoperti da cristalli simili a quelli dei pannelli fotovoltaici, alcuni ceppi di batteri cyborg stanno muovendo i primi passi. In laboratorio, sembrano essere una tecnologia molto promettente. Si apre un mondo dalle implicazioni tecniche non facilmente prevedibili.

Strutture miste, meccanico-biologiche, costituite da batteri ricoperti con nano-pannelli solari. I primi test in laboratorio sono molto incoraggianti: l'organismo ibrido produce acido acetico con straordinaria efficienza.

Batteri cyborg, come nei migliori film di fantascienza, sono in fase avanzata di sperimentazione. Il termine cyborg è quanto mai appropriato, visto che si tratta di strutture miste, meccanico-biologiche. Sono normali batteri ricoperti con nano-pannelli solari. I primi test in laboratorio sono molto incoraggianti: sono in grado di produrre fotosintesi con un'efficienza molto maggiore rispetto alle piante. Questo significa che potrebbero essere la chiave per la creazione di biomasse rinnovabili.

La fotosintesi è il modo con cui le piante trasformano l'anidride carbonica in ossigeno. Pur essendo cruciale per la vita sulla Terra, non è tuttavia un processo molto efficiente. Gli scienziati di un laboratorio dell'Università Berkeley della California hanno coperto i batteri con nanocristalli, che funzionano come piccoli pannelli solari, per catturare più energia rispetto alle piante.

I batteri hanno avuto un'efficienza di conversione dell'energia solare calcolata nell'80%, rispetto a circa il 2% per le piante. Questa forma di fotosintesi artificiale può portare allo sviluppo di combustibili (biomasse) ottenibili più facilmente rispetto alla fotosintesi naturale. I risultati sono stati presentati alla 54a riunione e esposizione nazionale della American Chemical Society.

Gli scienziati hanno usato un ceppo di batteri naturali chiamato Moorella thermoacetica. Normalmente, questo batterio utilizza l'anidride carbonica per produrre acido acetico, che può essere trasformato in combustibili e plastica. Per renderli più efficienti, i ricercatori hanno alimentato i batteri con cadmio e un composto chiamato cistina. I batteri hanno sintetizzato questo cibo in nanoparticelle che si sono situate all'esterno delle loro strutture.

Le nanoparticelle agiscono come pannelli solari, quindi il nuovo organismo ibrido ha prodotto acido acetico utilizzando meglio non solo l'anidride carbonica, ma anche l'acqua e la luce. Questo ha reso il processo molto più efficiente rispetto alla fotosintesi naturale e ha creato meno sprechi.


Questa scoperta apre a un mondo in cui l'energia potrà costare ancora meno e avere meno impatto di quella fossile, ancora utilizzata per la maggior parte del nostro fabbisogno. Ma si aprono anche inquietanti interrogativi non tanto sui batteri cyborg, quanto sullo sconvolgimento degli equilibri di potere una volta che qualche industria privata avrà la chiave per produrre petrolio a buon mercato utilizzando solo il sole.