Tutti i settori dell'economia stanno riscoprendo razionalità e rispetto per l'ambiente. Tutti, tranne l'automotive. Forse la spinta decisiva verrà dalle microcar, come la Microlino, la riedizione elettro-tech della splendida Isetta.

Un progetto abbandonato nel 2008 da BMW riprende vita a opera di una startup svizzera. La risposta ecologica alle Tesla e alle ibride ipertrofiche dei nostri giorni.

Abbiamo veramente bisogno di 200 CV sotto il cofano per la spesa quotidiana? La distanza media coperta ogni giorno dagli automobilisti è meno di 35 chilometri, e la velocità media nel traffico urbano è ben al di sotto dei 50 km/h. Ma le proposte dell'industria automotive sono sempre più potenti e veloci, e le dimensioni sempre maggiori.

Siamo arrivati all'assurdo di riempire le vetture di airbag, anche a protezione dei pedoni, quando per non uccidere i passanti basterebbe alleggerire e rendere più lente le vetture.

Queste ovvie considerazioni sono apparse sporadicamente nei piani delle major dell'automotive, come successe nel 2008 alla BMW, quando qualcuno pensò di riesumare l'Isetta, vecchio veicolo monocilindrico prodotto dalla casa bavarese su licenza italiana negli anni '50, per farne un veicolo elettrico.

Ovviamente, non se ne fece più nulla, e i vertici del gigante di Monaco preferirono ripiegare su progetti elettrici più consoni al marchio tedesco, come la i8 plug-in, in risposta a mostri eco-orientati come la Porsche Panamera ibrida.
Poche persone ormai ricordano la Isetta, e dobbiamo affidarci all'affettuoso ricordo che gli dedica veramente.org proprio in questi giorni. Ma non disperiamo, perché ora sembra che potremo vedere una versione moderna della Isetta, la Microlino.

La società svizzera Micro, guidata dall'ex banchiere Wim Ouboter, ha iniziato a lavorare sulla riprogettazione del modello, abbandonato da BMW, nei primi mesi del 2015. Il risultato è un veicolo che ricorda da vicino la cara vecchia Isetta, solo un po' più grande e più rotonda.

La maggiore differenza è che non ci troveremo più il monocilindrico da 247cc con 12CV (8,8 kW) ma un motore elettrico da 20,4 CV (15 kW). Secondo wired, la Microlino è in grado di garantire fino a 120 chilometri di autonomia, con una velocità massima di 100 chilometri orari (forse un po’ troppo spinta).

Il prezzo sarà tra gli 8mila e i 13mila euro. Apparentemente non bassissimo, ma tremendamente poco se rapportato ai parametri svizzeri, e fuori confronto rispetto a una Tesla X, che peserà 6.000 chili (contro i 400 della Microlino), avrà una batteria da 100 kWh, e sarà disponibile a partire da 80.000 euro.

Le vetture non sono paragonabili, ovviamente. Ma la Microlino potrà soddisfare le esigenze quotidiane del 95% degli automobilisti. Il rimanente 5% costa 72.000 euro, e consuma un botto di energia. Forse non ne vale la pena.