"Non diventeremo la discarica dell'Italia" è lo slogan che gli ambientalisti scandiscono contro la nuova legge che favorisce l'importazione dei rifiuti e l'inquinamento in Albania.

Il governo di Edi Rama ha reintrodotto una legge che permette l'importazione di rifiuti dall'estero al solo scopo di riciclo, ma gli ambientalisti credono che la corruzione e la condiscendenza della pubblica amministrazione renderanno questa legge un veicolo per loschi traffici.

Diverse migliaia di albanesi hanno protestato nella capitale Tirana lo scorso sabato per chiedere al primo ministro Edi Rama di ritirare la legge che reintroduce l'importazione di rifiuti per il riciclo. Teme infatti che il paese potrebbe diventare la discarica d'Europa, soprattutto della vicina e sprecona Italia.

Rama ha decisamente allarmato gli ambientalisti albanesi la scorsa settimana con il ripristino della normativa, che ha lo scopo di sostenere l'industria del riciclo. Il problema è che lo stesso Rama, subito dopo il suo arrivo al potere appena tre anni fa, aveva abrogato una legge simile introdotta dal precedente governo.

Gli ambientalisti sostengono che la legge permetterà a paesi vicini ricchi come l'Italia di inviare rifiuti pericolosi e inquinanti per essere smaltiti in Albania, una delle nazioni più povere d'Europa.

A piedi, dietro uno striscione che recitava "Ci basta la nostra spazzatura", i manifestanti hanno sventolato cartellini rossi presso l'ufficio di Rama e gettato sacchi della spazzatura neri con la sua immagine impressa. Altri hanno scritto con le bombolette spray i nomi di Rama e altri ministri del governo sui cassonetti di tutta Tirana.

"Vogliamo che la legge sia ritirata perché ha scappatoie nascoste che permettono l'importazione di rifiuti, come per esempio per generare elettricità dall'incenerimento dei rifiuti," ha dichiarato Lavdosh Ferruni, ambientalista, all'agenzia Reuters. "Questo porta inevitabilmente a più inquinamento."

Un altro manifestante ha accusato Rama di aver tradito la promessa di un "rinascimento" per l'Albania.

Rama ha difeso la legge, che è passata in parlamento con una maggioranza risicata, sottolineando che i rifiuti importati saranno essenzialmente plastica, carta e legno, che saranno riciclati e che l'incenerimento e la messa a dimora in discarica sono vietati.

Secondo il primo ministro solo gli impianti di riciclaggio possono ottenere le licenze per l'importazione dei rifiuti e comunque saranno monitorate tutte le spedizioni. In un messaggio su Twitter ha dichiarato di tenere all'ambiente albanese più di tutti i manifestanti: "La legge serve esattamente a questo."

I governi post-comunisti hanno cercato in vari modi di sostenere l'industria del riciclo nel corso degli ultimi 25 anni e molti albanesi temono che la negligenza dei controlli permetterà ai rifiuti pericolosi di entrare in un paese afflitto da corruzione e da carenza di infrastrutture.

Tre anni fa, il diffuso malcontento costrinse Rama a fare marcia indietro sul permesso concesso alla NATO di smantellare in Albania l'arsenale di armi chimiche dell'esercito Siriano.