Intervista a Maria Cristina D'Orlando, Presidente PEFC Italia

PEFC è la più grande organizzazione nel mondo per la certificazione forestale. Il 2016 è stato un anno molto positivo per la certificazione forestale, Per il 2017 ci si aspetta un incremento di numero sia delle aziende di trasformazione del legno e della carta, che della superficie forestale certificata.

Due terzi delle foreste certificate nel mondo sono gestite in base ai criteri PEFC di Sostenibilità. PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) è la più grande organizzazione nel mondo per la certificazione forestale che consente alle aziende di avere ampia scelta e disponibilità in quanto ha a disposizione una grande offerta di legname certificato a livello globale.

Riusa: come si è chiuso il 2016 per PEFC Italia?


Il 2016 è stato un anno molto positivo per la certificazione forestale PEFC, che continua a mostrare numeri in crescita e si conferma tra gli strumenti più efficaci per la diffusione della legalità della filiera del legno oltre che un veicolo per aprire nuovi mercati alle imprese italiane. I boschi italiani certificati PEFC sono 827.000 ettari, pari al 9,44% delle foreste italiane. Questo valore è in linea con quelli a livello mondiale, cioè il 10% della superficie forestale. E, a fine 2016, le aziende italiane di trasformazione del legno e carta (non solo segherie e falegnamerie, ma anche cartiere, serramentisti, carpentieri, editori) che hanno ottenuto la certificazione catena di custodia PEFC (condizione essenziale per le imprese che vogliano usare il logo PEFC sui prodotti realizzati con materia prima certificata) sono 960, con un incremento di quasi il 15% rispetto all'anno precedente.

Riusa: quali sono le prospettive per il 2017?

Quest’anno ci aspettiamo un incremento di numero sia delle aziende di trasformazione del legno e della carta, che della superficie forestale certificata: in questo caso i finanziamenti pubblici stanno incentivando l’interesse dei proprietari forestali a certificare la propria gestione secondo i parametri di sostenibilità del PEFC. Anche il nuovo “Collegato ambientale” e il nuovo “Codice Appalti” obbligano le pubbliche Amministrazioni a richiedere prodotti a basso impatto ambientale e quindi anche certificati per poter accedere ai bandi pubblici; di conseguenza le prospettive sono per un aumento della sensibilità verso l’ambiente anche da parte delle aziende.

Riusa: che cosa si aspetta dal mondo della politica per la salvaguardia delle foreste?
Se si vuole davvero tutelare il nostro straordinario patrimonio di boschi e foreste occorre dare un deciso sostegno alle tante realtà imprenditoriali che scelgono di certificarsi per assicurare la tracciabilità e l’origine delle materie prime utilizzate. Queste ultime, impegnate nelle varie fasi della filiera legno-arredo, sono infatti cruciali per garantire una gestione attiva del territorio: l'Italia è un Paese che trasforma molto legno, gran parte del quale proviene da altri continenti (è il maggior importatore di legno in Europa) mentre i boschi italiani, che oggi hanno raggiunto un'estensione rilevante (35,9%), in linea con gli altri Paesi europei, sono utilizzati poco. Un investimento in infrastrutture (soprattutto per l'accessibilità), in mezzi e in formazione nel settore forestale potrebbe portare alla creazione di lavoro e reddito per le nostre aree interne, applicando criteri di rigorosa sostenibilità. La certificazione forestale ha proprio lo scopo di garantire la sostenibilità ambientale (e sociale, oltre che economica) della gestione. Le foreste certificate del Triveneto, ma anche di Piemonte, Lombardia e Toscana lo stanno a dimostrare.
A livello internazionale il taglio illegale degli alberi sottrae almeno 10 miliardi di euro a industria e proprietari forestali nel mondo, oltre a essere responsabile del 25% delle emissioni dei gas serra globali. L'Italia come grande Paese importatore ha una responsabilità specifica in questo.

Riusa: qual è il ruolo delle aziende per la salvaguardia delle foreste?
Le aziende hanno una grande responsabilità, quella di fare prodotti di qualità e dare l'opportunità ai consumatori di fare acquisti etici, per ripensare il futuro rispettando l’ambiente, utilizzando legno acquistato solo da boschi gestiti in maniera sostenibile e certificata.
Il valore di queste politiche aziendali si riflette su ambiente e clima: la certificazione PEFC infatti rafforza le grandi potenzialità del settore forestale italiano di cui ancora pochi conoscono il valore, incentiva una gestione attiva e sostenibile di boschi e territori interni e rappresenta anche uno strumento per migliorare l'attività aziendale: chi si certifica accetta la sfida di far vedere e giudicare il proprio lavoro, la propria modalità di gestione, accetta di ritarare la propria organizzazione seguendo le regole internazionale della sostenibilità. E non a caso, chi vince questa sfida, ottiene buoni risultati sul mercato.

Riusa: cosa fate e/o che intenzioni avete per coinvolgere i bambini e la scuola sul tema della salvaguardia delle foreste?

La formazione delle generazioni future per un mondo meno inquinato e più trasparente è uno dei passaggi più importanti per un cambiamento culturale efficace nella lotta ai cambiamenti climatici sia nel settore forestale che nella società civile.
PEFC è impegnato per far conoscere le realtà delle foreste italiane, che sono cresciute e migliorate a partire dagli anni 70 del secolo scorso: uno sviluppo sostenibile deve basarsi sulle risorse rinnovabili (il legno delle foreste lo è quasi per antonomasia) e sulla valorizzazione delle risorse locali, oltre che sulla responsabilità complessiva per i fenomeni globali. Le foreste stanno crescendo solo in Europa, negli altri continenti sono ancora in calo e la gestione sostenibile è concentrata in Europa e in Nord America.
Per questo il PEFC Italia è impegnato su vari livelli, dai più piccoli ai ragazzi in età di scelte professionali: a titolo d’esempio segnaliamo che nel 2017 stiamo collaborando alle attività proposte dalla Sezione Legno di Confindustria Cuneo che organizza l’iniziativa “A Scuola di Legno”, un progetto didattico rivolto agli alunni delle classi quarte degli Istituti comprensivi della provincia di Cuneo. Il modulo prevederà attività didattica, visita presso le aziende locali del legno e la possibilità di partecipare al concorso “Disegna un mobile per la tua scuola”. I progetti verranno valutati da una commissione esaminatrice formata da imprenditori ed esperti del settore. La classe vincitrice vedrà realizzato l’arredo da parte dei ragazzi delle Scuole San Carlo e, nell’autunno successivo, avverrà la premiazione con la consegna del mobile presso la scuola.
Dal 2015 abbiamo firmato un protocollo d'intesa per formare addetti e studenti alla gestione sostenibile del nostro patrimonio boschivo con l'Ente Acli per l'Istruzione Professionale del Trentino; il Centro di Formazione Professionale Enaip di Tesero sta quindi formando i propri studenti della scuola del legno sui temi della certificazione, della filiera corta, della legalità e della sostenibilità.
Poi in molte delle nostre attività (pratica di sport all’aria aperta, sviluppo o patrocinio di percorsi culturali e artistici, sensibilizzazione del mondo produttivo) puntiamo alla divulgazione verso le fasce scolastiche; a titolo d’esempio, rammentiamo l’accordo con la FISO (Federazione Italiana Sport d’Orientamento) per la promozione di attività rispettose dei boschi in cui viene praticato questo sport; o l’impegno dei gestori del “Bosco Arte Stenico” in Trentino, in cui tutte le statue e le creazioni, aperte a 22.000 visitatori e scolari di tutta Italia, ricordano l’impegno alla gestione sostenibile delle risorse forestali; o la partecipazione ad eventi come “Lucca Comics and Games”, per sensibilizzare i giovani lettori a scegliere edizioni stampate su carta certificata, quindi proveniente da boschi gestiti in maniera sostenibile.
Il futuro è già nelle mani dei nostri piccoli, ma dobbiamo cercare di lasciarglielo con più garanzie e nella maniera più integra possibile: ecco perché la certificazione forestale ci aiuta in questa direzione.